I dati forniti al riguarda Pensioni Scuola dal Miur parlano di 24.220 cessazioni dal servizio a partire dal 1 settembre 2015, cui bisogna aggiungere le cessazioni di ufficio per raggiungere il numero di 30mila pensionamenti.Dal prossimo 1 settembre, quindi, 30mila tra docenti e Ata, accederanno al pensionamento tra coloro che ne hanno fatto richiesta per avere raggiunto i requisiti necessari al pensionamento e coloro che, entro il 31 agosto, 2015, hanno raggiunto i limiti ordinamentali e sono stati posti a riposo d'ufficio.Per poter accedere alla pensione, il personale della scuola interessato avrebbe dovuto presentare la domanda di pensionamento all'INPS in quanto con la sola cessazione del servizio non si riceve in automatico il pagamento dell'assegno previdenziale.

Sesta salvaguardia e settima salvaguardia

Per i docenti, invece, che hanno fatto domanda di accesso alla sesta salvaguardia,la possibilità di andare in pensione resta al momento sospesa. I docenti interessati sono coloro che nel corso del 2011 hanno fruito di permessi e congedi per l'assistenza di un familiare disabile: i 1800 posti messi a disposizione dall'Inps per questa categoria di lavoratori sono stati esauriti al 31 luglio 2013 e tutti gli altri lavoratori che hanno maturato il diritto al pensionamento tra agosto 2013 e dicembre 2014 con la normativa vigente prima dell'entrata in vigore della Riforma Fornero, sono stati lasciati nell'incertezza. Molti beneficiari di questa possibilità appartenevano proprio al comparto scuola.

Il rischio sempre più concreto è che per questi lavoratori non si troverà una soluzione entro l'inizio del prossimo anno scolastico e che, quindi, dovranno riprendere il proprio posto in classe nella segreta speranza che venga trovata una soluzione che estenda i beneficiari della sesta salvaguardia nel corso dell'anno, magari proprio in occasione della settima salvaguardia.

Cessazione di ufficio

I lavoratori che, invece, sono stati collocati in pensione d'ufficiosono quelli che hanno raggiunto i requisiti previdenziali entro il 31 agosto 2011 perfezionando il requisito anagrafico di 65 anni entro il 31 agosto 2015 e coloro che, pur avendo soltanto 20 anni di contributi versati, ha raggiunto l'età di 66 anni e 3 mesi entro il 31 agosto 2015.

A riposo d'ufficio anche quei lavoratori che hanno raggiunto il versamento di 41 anni e 6 mesi di contributi (per gli uomini 42 anni e 6 mesi) con 65 anni di età (è possibile la cessazione di ufficio anche con gli stessi anni di contributi versati e 62 anni di età qualora la Pa si avvalga della risoluzione unilaterale anticipa per esigenze di servizio) entro il 31 agosto 2015