I parlamentari del Movimento 5 Stelle, riferendosi al piano di assunzioni del governo, parlano di roulette russa. Questa è la convinzione che esprimono in sede di Commissione Cultura, sia alla Camera che al senato. L'anno scolastico che sta per aprirsi rischia di portare con sé un gran caos e nei vari Urp si segnalano già ritardi e difficoltà di adempimento burocratico che non lasciano ben sperare per un avvio senza intoppi come invece dichiarava Faraone sul suo profilo Facebook soltanto qualche giorno fa. Il Movimento 5 Stelle non ha mai mancato di far sentire la propria voce in difesa dei docenti precari, per i quali ha già messo in moto la macchina delle mozioni alle Regioni per impugnare la legge Scuola alla Corte Costituzionale.

Assunzioni fittizie

In totale i docenti iscritti nelle ex Graduatorie Permanenti, denominate adesso Graduatorie ad Esaurimento, risultano censiti in 120.000 ma non tutti hanno presentato la domanda perché hanno intuito che il piano di assunzioni così proposto è solo un ricatto del governo. Alla fine sono stati la metà coloro che hanno deciso di inoltrare la domanda accettando il rischio di doversi trasferire. Ma con questo piano non c'è la garanzia che vada tutto a buon fine e che si possa dire effettivamente di aver eliminato il precariato. Il rischio reale è che le 50mila assunzioni annunciate dal governo non diventino definitive. Per fare un esempio basta vedere il caso di un docente di diritto che ha fatto domanda senza che per quella cattedra si sia realizzata la cattedra aggiuntiva.

In questo modo egli rimarrà escluso e beffato.

Occasione persa

Il rischio deportazione nel piano appare in tutta la sua evidenza. Le rassicurazioni rilasciate nei giorni scorsi dai vari Bruschi, Faraone e Campione, il quale ultimo ipotizza che siano in 14.000 in tutto coloro che potrebbero vedersi assegnati in una provincia diversa rispetto a quella di preferenza, non convincono affatto i 'pentastellati'.

Il rischio esodo dal Mezzogiorno verso le regioni settentrionali è forte, con conseguenze devastanti e incalcolabili su tutto il tessuto sociale. Non si è voluto realizzare un piano razionale per immettere in ruolo i docenti come la proposta pluriennale illustrata dai 5 Stelle, mediato sui reali fabbisogni delle scuole italiane, stravolgendo un settore vitale come quello dell'istruzione per il Paese. Per questo appare improprio chiamarle assunzioni come afferma Renzi nel suo messaggio di auguri di Ferragosto.