Vi ricordate quando Elsa Fornero, il ministro del Lavoro del governo Monti, versava lacrime durante la conferenza stampa, nella quale annunciava il 'sacrificio' per tutti gli italiani? Sembra passata un'eternità da allora, in realtà parliamo del 2011. La sua riforma, entrata in vigore nel 2012, ha provocato una serie di contestazioni e critiche da parte degli addetti ai lavori. Ora, Elsa Fornero dice che la legge si può cambiare.
Per la Fornero, l'Italia si trova in condizioni economiche meno critiche rispetto al 2011
Come mai questa inversione di rotta da parte dell'ex ministro?
'Le condizioni di emergenza sono ormai superate. Si potrebbe applicare una penalizzazione pari al 3-3,5 percento l'anno', queste le parole che hanno caratterizzato la discussione politica nelle scorse ore. Secondo l'ex ministro, l'Italia rimane, comunque, in una posizioneeconomica difficile, anche se la situazione appare migliorata rispetto agli anni scorsi. La sua proposta sulle penalizzazioni, in realtà, è molto simile a quella fatta da Tito Boeri, presidente dell'Inps, all'inizio dell'estate.
Fornero: 'Un taglio del 3-3,5 percento è meno costoso rispetto al sistema Quota 100'
Ma la propostadella Fornero, quanto potrebbero pesare sulle casse dello Stato? 'Un taglio corrispondente al 3-3,5 percento sarebbe, certamente, meno costoso rispetto a quanto proposto da Damiano-Baretta, con il sistema flessibile a Quota 100', evidenzia l'ex ministro.
Lo stesso Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, sembra soddisfatto del cambio di rotta da parte della Fornero: 'Ora che anche la Fornero si è convinta che la sua riforma debba essere modificata, aspettiamo le decisioni da parte del governo'.
Chissà se l'esecutivo, guidato dal leader del Partito Democratico Matteo Renzi, raccoglierà l'auspicio da parte di Damiano!
Lo vedremo nei prossimi mesi, a partire dalla riunione che si terrà il 9 settembre in Commissione Lavoro, nella quale si dovranno prendere alcune decisioni relative alla riforma del sistema previdenziale italiano.
