La mezzanotte a cavallo fra l'1 e il 2 settembre ha fatto le sue vittime: la fase B delle assunzioni scuola 2015/16 è entrata nel vivo con l'invio da parte del Miur delle proposte di immissione in ruolo. Scontenti i docenti che sono stati esclusi, ma scontenti anche molti che la proposta l'hanno ricevuta. La Repubblica.it questa mattina riporta in un suo articolo diverse testimonianze spontanee di docenti precari che sono stati assunti a centinaia di Km di distanza da casa loro, dopo aver puntualizzato che come sempre accade, il sito all'ora X è andato in tilt.

Com'è andata? Ecco alcune situazioni reali.

Assunzioni scuola 2015/16: il 'successo' della fase B

  • Caterina Di Vico, 55 anni, Molise, docente di sostegno primaria, viene assunta in provincia di Modena. Deve lasciare il marito sessantenne da solo e affidarsi ad una ferrovia che ha soppresso alcune fermate.
  • Bianca Savarese, Vico Equense (Napoli), 5 abilitazioni, un figlio piccolo e un mutuo sulle spalle viene assunta a Roma, come insegnante di sostegno in una Scuola media. Evelina Tarallo, Palermo, 3 figli a carico, è stata assunta in provincia di Milano.
  • Giuseppe Muliedda, Palermo, assunto a Roma dopo essere stato rpecario per 17 anni.
  • Massimiliano Miceli, Palermo, assunto a Belluno come insegnante di sostegno alla media, dove non ha mai fatto nemmeno una supplenza.

Che dire?

La Giannini aveva ragione dicendo che hanno dato stabilità ad un mondo instabile!

Chi tira un sospiro di sollievo e chi ha altri problemi

Considerate le condizioni di molti, alcuni dei non assunti nella fase B del piano di immissioni in ruolo 2015/16 cominciano a tirare un sospiro di sollievo sperando fortemente nella fase C.

Ma un sospiro di sollievo lo tirano anche coloro che non hanno presentato domanda, anticipando le conseguenze di una partecipazione al buio ad un piano non chiaro fin dall'inizio. Purtroppo c'è anche chi ha altri tipi di problemi, oltre al doversi spostare lontano da casa per lavorare. Una docente riporta su un gruppo Facebook dedicato alla scuola che un dirigente scolastico dell'isola di Ischia ha detto ad un'insegnante napoletana appena entrata di ruolo di scordarsi di prendere il traghetto quotidianamente perché non vuole sentirsi dire che il traghetto non è partito oppure che è in ritardo. 'Se vuole lavorare qui deve prendere casa qui, oppure se ne può andare perché c'è tanta altra gente che vuole venire qui. Non c'è che dire! Proprio una buona scuola!