Naspi è il nuovo sussidio di disoccupazione, la cui domanda va presentata all'Inps. Introdotto dalla Legge di Stabilità e in vigore dal primo maggio (anche se con diverse difficoltà nella fase di liquidazione), Naspi è stato presentato come un sussidio diverso dai suoi predecessori, con nuovi requisiti e un nuovo sistema di calcolo. Ma tra le novità che porta, c'è anche che a differenza dell'Aspi non basta presentare la domanda all’Inps. E' necessaria anche la dichiarazione di immediata disponibilità allo svolgimento di una nuovo lavoro, e non solo.

Naspi 2015, cosa occorre per avere il sussidio di disoccupazione Inps

Essere in possesso dei requisiti richiesti per presentare la domanda all'Inps non è sufficiente per ottenere Naspi. Come spiega il sito Laleggepertutti, dal decreto emerge che verrà istituita una Rete nazionale dei servizi alla quale collaboreranno diversi enti (tra cui l'Inps stessa) e che sarà diretta dalla nuovissima Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (Anpal). Al suo interno vi sarà un sistema informativo contenente i dati dei lavoratori, chi percepisce ammortizzatori sociali e l'archivio con le comunicazioni che riguardano il lavoro (CO). Chi presenta la domanda per ottenere Naspi, sarà convocato presso il Centro dell'Impiego (è fondamentale presentarsi entro 15 giorni) per rilasciare il suo profilo di disoccupato.

Dovrà inoltre iscriversi al portale Anpal (dal momento in cui sarà attivo ed esclusivamente online) per inserire dati personali e curriculum. Queste informazioni saranno utilizzate per assegnare al disoccupato una delle tre categorie esistenti di stato di disoccupazione:

  • disoccupato,

  • disoccupato parziale,

  • lavoratore a rischio disoccupazione.

Il patto di servizio per la Naspi

Fatta questa iscrizione, per avere Naspi sarà necessario firmare presso il Centro dell'Impiego il Patto di servizio, che conterràun programma per ricollocare il disoccupato nel mondo del lavoro, programma che include corsi formativi, tirocini e stage.

Il lavoratore è tenuto a partecipare a tali iniziative e a giustificare le assenze. Chi non rispetta il patto di servizio rischia la sospensione del sussidio di disoccupazione o addirittura la perdita. A rischiare maggiormente sono coloro che richiedono il sussidio e lavorano in nero.