Quello della Scuola è uno degli argomenti maggiormente toccati anche in campo politico, visto l'approssimarsi del nuovo anno scolastico 2015/2016. Riflettori puntati, dunque, sulla riforma scolastica targata Matteo Renzi-Stefania Giannini che, in ogni caso, avrà bisogno di una stagione di 'rodaggio' prima di entrare presumibilmente in funzione a partire dal 2016/7.

Tante, troppe cose non sono andate per il verso giusto, nonostante si continui a ribadire come la ripresa delle lezioni avverrà regolarmente. La stragrande maggioranza del personale scolastico e i sindacati hanno annunciato, già a partire da questo mese di settembre 2015, delle azioni di protesta e di ostruzionismo che renderanno ancora più difficoltoso l'inizio delle attività didattiche.

Renzi sulla scuola a 'Porta a Porta': 'Usare parola deportazione è sbagliato e ingiusto'

E' intervenuto sull'argomento anche il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ospite della puntata del talk show televisivo condotto da Bruno Vespa e intitolato 'Porta a Porta'. Il dissenso dei docenti nasce, soprattutto, dall'ormai tristemente famosa 'deportazione', termine usato dai precari per indicare i lunghi spostamenti di massa a cui verranno costretti diversi insegnanti.

Renzi ricalca esattamente le parole espresse negli ultimi giorni dall'onorevole Giannini, affermando che 'utilizzare la parola deportati è sbagliato e ingiusto, perchè quelli risalgono a settant'anni fa'.

Assunzioni scuola, Renzi: 'Ci sono persone che firmerebbero con il proprio sangue'

Il premier ha respinto le polemiche delle ultime settimane, sottolineando che in Italia ci sono persone che non hanno di possibilità di poter avere un posto fisso e che firmerebbero con il proprio sangue per poter lavorare a cinquanta chilometri da casa.

Matteo Renzi ha dichiarato di comprendere bene la rabbia degli insegnanti ma che le assunzioni non sono state fatte solo per sistemare loro: viene citato l'esempio della Puglia, dove ci sono ventimila docenti ed è normale che qualcuno di questi se ne possa andare se ambisce ad ottenere un posto fisso. La questione, secondo Renzi, è palesemente chiara: o si trasferiscono gli insegnanti oppure i ragazzi. Ecco, dunque, spiegata la ragione per la quale è necessario che qualche professore si sposti, con la prospettiva, comunque, di poter tornare indietro.