La riforma Buona Scuola trema. La Regione Veneto, infatti, presenterà ricorso alla Consulta contro la legge numero 107/2015. Ad annunciarlo è stato il presidente leghista Luca Zaia che ha spiegato i motivi per i quali si è arrivati a questa decisione, la prima in assoluto contro la riforma Renzi-Giannini.

'Abbiamo ritenuto necessario chiedere ai giudici della Consulta un esame del 'pasticciato provvedimento governativo' ha detto Zaia che accusa soprattutto il governo di voler affossare la struttura funzionale e collaudata vigente nella regione che è riuscita, negli ultimi anni, ad ottenere importanti livelli di qualità e di inserimento occupazionale.

Regione Veneto, primo ricorso contro la Buona Scuola: ecco perchè

La Regione Veneto ha impostato il proprio ricorso secondo tre profili incostituzionali che ricalcano, grosso modo, quelli già sollevati in precedenza dal Movimento Cinque Stelle, attivissimo in ogni regione nella stessa direzione: in particolare, il documento di sette pagine sottolinea come la riforma conceda al ministero dell’Istruzione il compito di stabilire l'offerta formativa, sottraendo, quindi, alla regione un diritto che la Costituzione le affida in competenza esclusiva.

Buona Scuola, ricorso Veneto contro legge 107: anche la Lombardia farà lo stesso?

L'iniziativa della Regione Veneto potrebbe non costituire un caso isolato perchè 'rischia' di essere seguita anche dalla Regione Lombardia, secondo quanto dichiarato dall'onorevole Valentina Aprea, assessore all'Istruzione presso la regione: 'I nostri uffici legislativi stanno esaminando la questione' ha detto l'ex sottosegretario al Miur durante il governo Berlusconi 'bisogna considerare che i tempi, però, sono piuttosto stretti e che bisogna oltre modo riconoscere che la riforma non tocca in maniera troppo evidente quelle che sono le competenze regionali'.

Tornando al ricorso della Regione Veneto, è arrivata immediatamente la replica della capogruppo del Partito Democratico, Alessandra Moretti, che ha accusato Zaia di voler unicamente attaccare il governonon considerando, per assurdo, che la riforma va a premiare il principio dell'autonomia della scuola, in perfetta sintonia con l'idea di centralismo regionale voluta dallo stesso Zaia.