Si è parlato molto nei giorni scorsi del bonus da 500 euro, accreditato lo scorso lunedì 19 ottobre 2015, e che dovrebbe essere usato dai docenti per l'autoformazione: le discussioni in merito all'utilizzo, ma soprattutto al 'non utilizzo', si sono sprecate anche perchè molti insegnanti, a fronte di un contratto economico bloccato da oltre sei anni, ritengono che il bonus rappresenti una misera 'elemosina' del governo.

Tra l'altro, a beneficiare del bonus saranno soltanto i docenti di ruolo, assunti prima del 9 ottobre scorso e per questo motivo si è urlato all'ennesima ingiustizia subìta dai precari: essendo insegnanti proprio come i loro colleghi più fortunati, non avrebbero il diritto anche loro di aggiornarsi e di curare la propria formazione?

Docenti di ruolo condividono il loro bonus scuola 500 euro

A questo proposito, il sito specializzato 'Orizzonte Scuola' ha provveduto asegnalare una lodevole iniziativa promossa da una scuola dell'astigiano, dove alcuni insegnanti di ruolo hanno deciso di condividere una parte della loro quota di bonus con i colleghi precari.

La lettera, firmata da Alessandra F., insegnante precaria di seconda fascia, descrive il bellissimo e nobile gesto compiuto da una collega della firmataria, quello cioè di condividere i suoi 500 euro in segno di solidarietà.

E' stato definito come un 'gesto onorevole ed affettuoso, oltre che inaspettato', voluto da chi, evidentemente, non si è dimenticato di esser stato, un tempo, anche lui precario, prima di essere assunto e che dimostra tutto il proprio apprezzamento per l'intesa e la collaborazione professionale.

Solidarietà tra docenti di ruolo e precari: un altro modo per dire No alla Buona Scuola

Un gesto che, crediamo, non resterà isolato e che non fa altro che confermare come la vera Buona Scuola si ponga in una posizione assolutamente opposta ai contenuti legislativi approvati lo scorso mese di luglio dal Parlamento.

Una delle principali accuse mosse nei confronti della legge 107 è, infatti, quella di voler creare divisioni e di alimentare la competizione tra i docenti: gesti come quello di voler condividere con i colleghi precari anche quel 'poco' che i docenti di ruolo hanno ricevuto dallo Stato, significa che la vita quotidiana nella scuola pubblica, fortunatamente, è ancora molto lontana da quegli stereotipi.