La proposta di legge di stabilità targata Renzi-Padoan è arrivata come un uragano sui poveri pensionati e su coloro che speravano di esserlo presto. Il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa, l'altro giorno ha dato una visione approssimativa delle novità introdotte, per ciò che attiene al settore previdenziale, lasciando la parola il giorno dopo al ministro al welfare scendere più nei dettegli. Poletti ha meglio precisato alcune decisioni prese dal consiglio dei ministri che hanno lasciato l'amaro in bocca sia a pensionandi che a pensionati.

Ma vediamo nei dettagli le novità in negativo e deludenti della legge di stabilità 2016.

Legge di stabilità 2016: le novità per il settore previdenziale

Novità deludenti per lavoratori in attesa di essere pensionati e per chi lo è già. Giuliano Poletti, ministro del Lavoro del governo Renzi, ieri ha fatto un resoconto non certamente incoraggiante delle misure prese sul comparto pensionistico annunciato dal premier. Poletti ha chiarito che la no tax area non partirà dal 2016, bensì dal 2017. Si tratta dell’aumento da 7.500 euro a 7.750 (e da 7.750 a 8.000 per gli over 75) della fascia di reddito pensionisticoa zero tasse. Sembrerebbe una cosa “buona e giusta”, purtroppo non è così.

La sua applicazione è legata alle decisioni della Commissione europea se concederci uno 0.2% dideficitin più per le spese che stiamo sopportando per l'accoglienza degli immigrati.

Pertanto rinviare l’estensione della no tax areaal 2017 vuol dire rimandarla “sine die” perché legarla ad eventi o a decisioni esterne in una prossima legge di Stabilità non dà certezza alcuna. Insomma, l’annuncio sull’estensione della no tax area per ipensionati a reddito basso al momento appare solo un annuncio, solo una volontà ma niente di certo e di concreto.

Poi c'è la questione opzione donna.

Pensioni ultime notizie, bloccata la rivalutazione assegni se non basteranno i fondi per l’opzione donna?

L’opzione per le donne,(circa 36.000) di poter andare in pensione a 57 o 58 anni (dipende se si è del settore privato o se si è autonome) con 35 anni di contributi con una decurtazione dell’assegno Inps di circa il 30%, incide sulle casse dello Stato di circa 2 miliardi fino al 2021.

Ma nella sciagurata ipotesi che i soldi destinati non fossero sufficienti dove reperire altri fondi per coprire il deficit creatosi? Semplice: si bloccherebbe la rivalutazione delle Pensioni e proprio come l’estensione della no tax area, rinviata al 2017?

Anche se, come abbiamo visto, non è tutto oro quel che luce, alcuni aspetti positivi dalle decisioni assunte con la manovra finanziaria 2016, appaiono ben visibili. Buone notizie per gli oltre 30mila lavoratori esodatilasciati “scoperti” dalle sei salvaguardie precedenti. Difatti le loro posizioni verranno sanate con un finanziamento di 2 miliardi. Almeno questo comparto dovrebbe avere vertenze di attuazione. Dite anche la vostra. Intanto cliccate su “segui”, in alto.