Il Governo Renzi, incalzato da sindacati, opposizioni e dalla sua stessa maggioranza o almeno parte di essa, sta studiando come mettere mani al sistema pensionistico introducendo alcuni elementi di flessibilità in uscita ma senza mettere a rischio i conti pubblici attualmente tutelati anche dalla legge Fornero. Gli interventi sono ancora incerti, se la flessibilità in uscita non dovesse arrivare con la manovra finanziaria il requisito anagrafico per andare in pensione supera già i 66 anni ed arriverebbe a 67 anni e passa nel 2019, in adeguamento all'aspettativa di vita.

Jobs act e flessibilità, 5 soluzioni per la pensione anticipata

Ma aldilà della riforma Pensioni che eventualmente metterà in campo il Governo Renzi, sono previste già dal Jobs act alcune modalità di uscita anticipata dal lavoro. Cinque le strade possibili per il prepensionamento previste dalla riforma del lavoro analizzate nei giorni scorsi dettagliatamente su Il Sole 24 Ore: la pensione anticipata legata ai contratti di solidarietà, la soluzione del bonus di quattro anni sugli esuberi, il cosiddetto "gioco delle quote" per il pensionamento dei lavoratori che sono stati impegnati a lungo in lavori considerati usuranti, l'opzione legata al numero dei alla quantità dei contributi pensionistici versati.

Diverse, dunque, le possibilità già contemplate dalle leggi su previdenza e lavoro per andare in pensione anticipata prima del previsto, "raggirando" così, si fa per dire, i requisiti anagrafici fissati dalla legge Fornero; ma sono norme che non prevedono il prepensionamento per tutti ma solo per poche categorie di lavoratori.

Previdenza, proposta per unire i contributi senza vincoli e oneri

In ogni caso, a fronte di questo scenario incerto e imprevedibile, sia che si introduca o no la flessibilità in uscita dal lavoro per poter sperare in qualche forme di pensione anticipata è utile per i lavoratori unire i contributi. Per contrastare l'aumento dei requisiti anagrafici per l'uscita dal lavoro va valutato con attenzione, quindi, se e come valorizzare il maggiore di anni di contributi pensionistici versati durante la carriera lavorativa.

A disposizione dei lavoratori ci sono già diversi strumenti che l'Inps e il governo stanno cercando di migliorare per renderli più "convenienti": riscatti, totalizzazioni, cumuli e ricongiunzioni. Tutte opzioni utili a non perdere nemmeno un anno di contributi a fronte di carriere lavorative frammentate e studi universitari. Allo studio dell'Inps e del governo c'è una proposta, spiega oggi Il Sole 24 Ore in edicola, per unificare i contribuiti previdenziali senza vincoli e oneri tutte le annualità maturate.

Intanto, nella legge di Stabilità, dovrebbero arrivare la salvaguardia esodati, la proroga dell'opzione donna e dovrebbe essere risolta anche la questione dei docenti della Quota 96 scuola, ancora tutte da definire le misure per la flessibilità che potrebbero essere destinate a pochi lavoratori e non a tutti, bisogna vedere che coperture finanziarie verranno individuate e quali le penalizzazioni sugli assegni previdenziali.