Ore di intenso lavoro per il Governo Renzi in vista della legge di Stabilità 2016, si deve ancora trovare la quadra per le misure da attuare e si devono in particolare mettere a punto le proposte sulla questione previdenziale: dagli esodati e quota 96 scuola, all'opzione donna fino alle nuove forme di flessibilità per accedere alla pensione 63 anni. Tre le opzioni che sembra prendere sempre di più quota, in quanto ritenuta teoricamente sostenibile rispetto alle altre se non altro perché a carico delle aziende, è quella del prestito pensionistico che viene restituito tramite l'Inps una volta maturati gli assegni pensionistici.

Legge di Stabilità: lavori in corso sulle pensioni ma ancora nulla di definito

E' "una delle tante ipotesi" hanno confermato fino a ieri sera dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali , anche se allo studio del governo di proposte per la flessibilità in uscita "ce ne sono molte altre. Lavori in corso, ma - hanno riferito dal ministero - non c'è ancora nulla di definito". E' "complicata da applicare" in Italia l'ipotesi della pensione anticipata dalle aziende che sarà poi restituita dai lavoratori quando avranno maturato a tutti gli effetti i requisiti anagrafici per l'accesso al trattamento pensionistico. A pensarla così sulla una delle ipotesi di prepensionamento che sembra prendere quota a Palazzo Chigi in vista della legge di Stabilità 2016 è il leader della Cisl Anna Maria Furlan.

I sindacati, com'è noto, insistono per modificare la riforma pensioni Fornero e chiedono di introdurre nuovi criteri di prepensionamento senza eccessive penalità sugli assegni previdenziali.

Pensione anticipata, Furlan: flessibilità pagata da aziende è complicata

"Siamo davanti a una idea rispettabile - ha detto la Furlan commentando la proposta del prestito pensionistico - ma non ancora ad una proposta definitiva per cambiare - ha aggiunto criticando ancora una volta la riforma Fornero - la peggiore legge pensionistica d'Europa".

Il prestito previdenziale secondo la Cisl è difficile da applicare in Italia perché è una misura che si rivolge prevalentemente ai lavoratori di grandi imprese mentre "l'Italia è un Paese di piccole e medie imprese - ha detto la dirigente sindacale - e la vedo complicata da applicare". Parlando delle diverse proposte di riforma Pensioni che circolano in questi giorni, sia di iniziativa parlamentare che sindacale, così come le proposte che arrivano dal presidente dell'Inps Tito Boeri, la Furlan ha spiegato che si dovrebbe in realtà discutere "su una proposta che presenta davvero il governo".

Mentre ancora dall'esecutivo non arriva nessuna proposta ufficiale se non ipotesi e indiscrezioni che filtrano attraverso giornali e agenzia di stampa, la Cisl insiste per nuove forme di flessibilità in uscita dal lavoro per la pensione anticipata che siano "accettabili e sostenibili". Serve una "proposta che non metta alla fame - ha detto - i futuri pensionati e pensionate, in un Paese dove in media le pensioni sono di 900-1.000 euro".