Si accende sempre di più lo scontro nel Pd sulla legge di Stabilità e il rinvio della riforma Pensioni. E' direttamente il premier Renzi a intervenire per dire chiaro e tondo a alla minoranza dem che vuol cambiare il Pese e non è intenzionato a portare avanti una "guerra" tra "fazioni". Il presidente del Consiglio difende la scelta di far slittare al 2016 la flessibilità in uscita dal lavoro per facilitare l'accesso alla pensione anticipata e di puntare con questa manovra di bilancio alla riduzione della pressione fiscale. "Né di destra, né di sinistra.

Abbassare le tasse - ha detto Renzi parlando dal Friuli - è giusto". Il premier, riferendosi alle "fazioni" della minoranza dem, parla di un dibattito secondo lui "ideologico" e "surreale". Ad attenuare i toni sulle pensioni e a non spegnere definitivamente le speranze ci pensa il ministro dell'Economia. "E' immaginabile - ha detto Padoan - un meccanismo di flessibilità in uscita".

Legge di Stabilità, scontro nel Pd dalle pensioni al fisco

Ma l'ala minoritaria del partito sembra pronta allo "scontro" e non fa mancare critiche alla legge di Stabilità, non solo per lo slittamento - nonostante mesi di promesse e annunci - della riforma pensioni. Molto poco la salvaguardia esodati e l'opzione donne prorogata col punto interrogativo sulle coperture legate alla clausola di salvaguardia così come la no tax area.

Poco appetibile la pensione anticipata part time per gli over 63. Con toni e sfumature diverse, i parlamentari della minoranza Pd criticano alcuni punti della manovra. Come l'esiguità dei fondi destinati al Sud e al contrasto alla povertà, i tagli alla sanità, l'aumento del limite d'uso del contate. E ovviamente l'abrogazione della Tasi per tutti sulla prima casa, misure che secondo la minoranza dem andava rivolta solo alle persone con redditi medio-bassi.

Manovra di destra o di sinistra quella di Renzi? "Quello di sinistra - ha detto Roberto Speranza - è partire da chi è in maggiore difficoltà, non da chi - ha sottolineato - ha un attico in centro".

Riforma pensioni non rinviabile, minoranza Pd vs Renzi

"Senza correzioni profonde la ritengo invotabile", ha detto il parlamentare Alfredo D'Attorre annunciando battaglia a Montecitorio.

"Renzi se la approvi - ha aggiunto - con i voti di Verdini e Alfano". "La legge di Stabilità - ha fatto eco Cesare Damiano auspicando cambiamenti durante il percorso parlamentare - non è un totem e quindi - ha spiegato - può essere corretta". E sempre in tema di pensioni e legge di Stabilità - c'è chi nel Pd chiede anche l'aumento delle pensioni minime. "La pensione minima per 3,7 milioni di italiani - ha scritto su Twitter il deputato Dario Ginefra - è 502 euro al mese. Aumentarla - ha aggiunto - non sarebbe né di sinistra e né di destra, ma giusto". Questa la situazione nel Pd sulla riforma pensioni e la finanziaria. Mugugni in maggioranza arrivano anche dal Nuovo centrodestra di Alfano oltre che dalle opposizioni e dalle parti sociali.

"Dopo mesi di annunci e controannunci - ha detto Domenico Proietti, segretario confederale Uil - sulla previdenza la montagna del governo non ha partorito neanche un topolino". "È inaccettabile - secondo il segretario della Fiom Cgil Maurizio Landini - che si sia rinviato il problema delle pensioni". Queste le ultime notizie sulle pensioni aggiornate al 18 ottobre in attesa che sulla questione torni a pronunciarsi il premier, magari dalla pagine de L'Unità su cui adesso ha pubblicato recentemente le promesse sulla flessibilità in uscita ancora non mantenute.