Nuovi clamorosi scenari per la riforma Pensioni del governo Renzi, dal momento che oggi, da quanto riporta Il Giornale, potrebbero arrivare grosse sorprese in Senato, dove approda la Legge di Stabilità. La minoranza dem non avrebbe ancora rinunciato alla flessibilità, rinviata dal premier di qualche mese, un rinvio, evidentemente, mal digerito da più parti, un rinvio che aveva da subito trovato le critiche da parte dei sindacati e di Damiano, il quale non ha mai nascosto la volontà e la determinazione di trascinare la partita delle pensioni fino ai tempi supplementari e, se non bastassero, fino ai calci di rigore.

Dopotutto Damiano ha un conto in sospeso con migliaia di italiani, ovvero i lavoratori precoci, gli stessi che in questi giorni stanno cercando di cambiare il proprio futuro, con il progetto di un comitato ufficiale, un organismo che possa avere un peso specifico nei prossimi mesi, quando, salvo clamorosi quanto sorprendenti dietrofront dell'ultima ora, si deciderà la partita tra governo e 'quasi' pensionati, il cui risultato potrebbe portare il Partito democratico ad attraversare un periodo no dal punto di vista dei sondaggi. L'indiscrezione deIl Giornale rilancia la proposta quota 100, che ha come padre Cesare Damiano e l'appoggio della Lega Nord, come ribadito nelle ultime settimane da Salvini, leader del Carroccio.

Occorre però precisare che quota 100 era stata inizialmente scartata perché considerata una misura troppo onerosa, con costi che raggiungevano, secondo le stime, tra gli 8 e 10 miliardi di euro. Credere che durante la discussione della Legge di Stabilità 2016 in Senato torni in auge quota 100 appare dunque irrealistico, sebbene ciò non rappresenti il capolinea delle speranze di chi ancora crede in un ammorbidimento della legge Fornero, con quali misure però ancora non ci è dato sapere.

Così come quota 100, anche per quota 41 rimangono forti dubbi circa le reali possibilità di 'riuscita', anche se, ricordiamo sempre, Damiano non si è mai dato per vinto.

Pensioni, a sorpresa la riforma in Senato?

Il conto alla rovescia per la nuova riforma pensioni è iniziato da due settimane, ma oggi in Senato potrebbe arrivare una prima clamorosa scossa dalla sinistra Pd e, nello scenario tratteggiato daIl Giornale, anche dalla Lega Nord, sebbene, ripetiamo, quota 100 per ragioni strettamente economiche rimane al momento un'ipotesi non credibile, a meno che Damiano non convinca Renzi con la tesi sul risparmio dopo i primi 4 anni di spesa, tesi che fino a questo punto non ha fatto cambiare idea al governo.

Inizia dunque una settimana forse decisiva per l'introduzione della flessibilità in uscita già nella Legge di Stabilità, con la manovra che, utilizziamo l'espressione di Damiano, non deve essere considerata un totem. Che non sia un totem lo spera anche il comitato Opzione Donna, visto che Patrizia Maestri, deputato del Partito democratico, ha chiarito ieri sulla propria pagina Facebook che nella Legge di Stabilità non c'è alcuna proroga ma che è stato semplicemente ripristinato il diritto alla pensione come previsto dalla Legge Maroni 243/2004 a chi matura i requisiti entro il 31 dicembre di quest'anno. E voi credete siano possibili interventi a sorpresa del governo sulla flessibilità in uscita nei prossimi giorni in Senato oppure è più credibile il rinvio al 2016?