La piaga dei cosiddetti 'diplomifici' è stata più volte portata all'attenzione dell'opinione pubblica, ma sino ad ora, ben poco si è fatto e tanto meno si sta facendo per evitare questa 'vergogna'.

Sull'annoso problema è tornato il sottosegretario al Ministero dell'Istruzione, Gabriele Toccafondi, che ha promesso un intervento efficace, già a partire dalle prossime settimane, attraverso ispezioni nelle scuole ritenute a rischio.

Diplomifici: il Miur promette intervento risolutore

Come riportato dal noto quotidiano 'Corriere della Sera', sarebbero circa 200-300 gli istituti in cui si promettono i 'diplomi facili' in cambio di un congruo pagamento: la situazione più imbarazzante viene riscontrata in regioni come la Sicilia, la Basilicata e la Campania, ma anche nelle Marche e in Abruzzo.

Ci sono casi in cui il numero degli studenti iscritti al quarto anno è notevolmente inferiore a quello relativo alle iscrizioni al quinto anno: un evidente segnale che in quella Scuola paritaria qualcosa non quadra.

Gabriele Toccafondi ritiene che sia necessario intervenire tempestivamente anche per evitare che le scuole paritarie vengano guardate con sospetto: 'le poche mele marce' così come sono state ribattezzate dal sottosegretario del Miur, verranno eliminate così che non contamineranno l'ottimo lavoro che viene svolto negli altri istituti paritari italiani.

Scuole paritarie 'diplomifici': partono i controlli, ma i dubbi restano

Se nella scuola pubblica si assiste al cosiddetto fenomeno della dispersione scolastica, accade esattamente il contrario nelle paritarie: tutto questo perchè le famiglie degli studenti svogliati e bocciati più volte nelle statali, si possono permettere di pagare cifre che arrivano spesso a toccare anche i 5000 euro pur di far arrivare direttamente i loro figli agli Esami di Stato.

Ovviamente si tratterà di una 'maturità-farsa', dove i fogli verranno solo firmati dal candidato senza che vengano effettivamente sostenute le prove.

Negli ultimi cinque anni, è stata revocata la parità scolastica a ventisei istituti (in tre di questi è scattato persino il controllo degli agenti della Guardia di Finanza durante gli Esami di Stato).

Il Ministero dell'Istruzione, dunque, promette controlli ma resta da vedere come, visto che gli ispettori sono soltanto 120, compresi gli ultimi assunti dalla riforma Buona Scuola: gli stessi che saranno chiamati a vigilare sulle attività gestionali dei dirigenti scolastici nell'ambito dell'autovalutazione delle scuole.