La Scuola ha una funzione centrale nel tentare di favorire la cultura delle diversità sociali per combattere i fenomeni di radicalismo che attecchiscono maggiormente laddove scarseggia l'istruzione. Secondo Barry van Driel, in un articolo pubblicato da Irene Giuntella su Il Sole 24 Ore, gli insegnanti non sono idonei a questa funzione a causa della mancanza di esperienza diretta. Ma anche se gli insegnanti si prodigano nel tentare di favorire l'inclusione sociale, la strada verso l'integrazione si prospetta ancora lunga ed irta di ostacoli per colpa di internet.

Molti mussulmani ritrovano qui quei tragici riferimenti alla jihad che minacciano la nostra democrazia.

Il ruolo del web

Era inevitabile chesui fatti di Parigi che hanno sconvolto l'opinione pubblica si sviluppasse tutta una serie di riflessioni incentrate sul grado di diffusione della consapevolezza delle diversità sociali che solo una adeguata istruzione può assicurare. In merito, durante un dibattito svoltosi al Parlamento Europeo avente ad oggetto la funzione dell'istruzione e della cultura contro il radicalismo e il fondamentalismo, l'Imam Hassen Chalghoumi individua nel web il principale veicolo per diffondere i riferimenti dell'Islam in modo chiaro. Il presidente della Conferenza degli Imam di Francia afferma che ci sono molti imam e mussulmani europei che si affidano a internet per cercare questi riferimenti; è lì che si nasconde la minaccia dell'integralismo che si può contrastare soltanto diffondendo i veri valori dell'Islam senza mistificazioni.

Il primato dell'istruzione

L'istruzione si conferma al primo posto come arma contro il fondamentalismo, a patto che sia condotta attraverso dei corsi adeguati. Gli studenti non vanno divisi tra culture e religioni, credenti e non, se si vuole arrivare ad un'inclusione tra tutte le diversità religiose ed etniche. Episodi come quello di Varese, dovealcune studentesse mussulmane sono uscite dall'aula durante il minuto di silenzio, si possono spiegare agevolmente allorquando si riscontra la mancanza della loro storia in quella del paese che sono obbligati a seguire e studiare, favorendo un distacco che può sfociare nella marginalizzazione e che li può rendere facilmente preda del radicalismo.

Una proposta alternativa

Per il segretario generale dell'Associazione per la formazione interculturale Barry van Driel, la percentuale di insegnanti in possesso di quel backgrond migratorio necessario per compiere questo percorso è appena del 2%. Una soluzione per combattere il radicalismo potrebbe essere quella di impiegare in ogni scuola gli oltre 52mila insegnanti siriani che si sono rifugiati in Europa.