Una telefonata intercorsa due giorni fa tra un rappresentante di una Scuola privata e Toni Nocchetti, medico specialista in odontostomatologia e Presidente della associazione “Tutti a Scuola Onlus”, apre un interrogativo inquietante sul futuro degli insegnanti di sostegno reclutati a cottimo. A denunciare l'accaduto a Il Fatto Quotidiano, definendo surreale la telefonata ricevuta dal rappresentante della scuola paritaria, è lo stesso Toni Nocchetti. Da quanto raccontato dal medico a quanto pare esisterebbero associazioni disposte a pagare gli insegnanti di sostegno sgravando gli istituti paritari dal compito di pagare gli stipendi.

Eppure hanno appena ricevuto altre risorse per circa 25 miliardi. Vanno assolutamente evitatialtri tagli di spesa alla scuola pubblica per non compromettere ulteriormente la situazione.

La telefonata

Chi parlava a nome della scuola paritaria diceva di non avere la possibilità di poter assumere altri insegnanti. Ciononostante si trovavano nell'urgenza di accogliere la richiesta di un alunno disabile che non poteva rimanere privo di assistenza. All'ufficio scolastico regionale non avrebbero ottenuto successo e per questo si sono rivolti alla associazione presieduta dal Nocchetti. A rinforzo di questa richiesta diceva che eventualmente sarebbero stati disponibili direttamente i genitori del ragazzo a pagare gli emolumenti all'insegnante.

Del resto, continuava l'interlocutore, esistono già associazioni che lo fanno.

Il Miur vigili sulle associazioni

Sappiamo chesulla legge di stabilità l'Europa ha rinviato il giudizio a primavera ma non vorremmo che nel frattempo si creassero le condizioni, per mancanza di vigilanza da parte delle autorità preposte a garantire una scuola dell'inclusione, dove si verifichino casi di scuole che pagano a cottimo i docenti grazie ad associazioni compiacenti.

Con questa convinzione il presidente della Onlus invita il Miur a indagare per trovare queste associazioni “offshore”, garantendo sin da subito tutta la collaborazione per le informazioni che necessitassero. E' scandaloso che si scarichi sulle famiglie dei disabili il malfunzionamento del sistema.