Le ultime novità al 30/11 sul fronte Pensioni lavoratori precoci giungono dal ministro del lavoro Poletti che nel corso di una recente intervista al Sole 24 Ore dice che, sul fronte pensionistico, è già stato fatto quanto era possibile all'interno della attuale Legge di Stabilità. Soddisfazione di Poletti sul part time over 63 anni, misura in cui il Ministro dice di credere molto. Necessario, chiosa, valorizzare modelli organizzativi che consentano lavoro più flessibile nell'arco finale della propria carriera lavorativa. 'Buco nell'acqua' dunqueper i lavoratori precoci ed ennesimo rinvio per la tanto richiesta Quota 41, insita all'interno del Ddl 857 di Damiano.

Ecco le ultime dichiarazioni ufficiali del ministro Poletti e del sottosegretario all'economia Enrico Zanetti.

Pensioni precoci, news Poletti e Zanetti: nessuno stravolgimento, scelte ponderate e sostenibili

Stando alle parole di Poletti eventuali ritocchisulla riforma pensionipotranno 'vedere la luce' solo dal 2016 in avanti. Anche Enrico Zanetti, sottosegretario all'Economia, nel corso della trasmissione Mi Manda RaiTre andata in onda venerdì scorso, ha confermato il rinvio della riforma pensioni al nuovo anno. Dicendo, comunque, che mai vi sarà uno "smantellamento totale della Riforma pensioni Fornero". Correttivi sul piano del lavoratori precoci eper coloro che hanno svolto mansioni usuranti sono tra le ipotesi allo studio del Governo, ma tutto dovrà essere fatto tenendo in considerazione la curva demografica negativa.

Zanetti, dal canto suo, si è detto favorevole all'uscita anticipata con 40/41 anni di contributi slegata dall'età anagrafica, ma solo a fronte di un assegno calcolato col contributivo o comunque andando incontro a considerevoli penalizzazioni. Ira e sdegno da parte dei lavoratori precoci che sostengono di non richiedere nessun regalo al Governo, ma semplicemente di lottare per poter accedere alla pensione dopo41 anni di servizio.

Ultime notizie pensioni precoci, novità Poletti: non siamo stati così bravi, ritocchi solo dal 2016

Il Ministro Poletti ha comunque confermato le parole di Zanetti ed hachiuso ad ogni possibile intervento immediato sul fronte uscita flessibile. Ha infatti asserito che tutto verrà rinviato al 2016 in quanto ha aggiunto, rivolgendosi all'operato del Governo,"non siamo stati così bravi da riuscire a risolvere questa problema".

Difficile che questa specie di 'mea culpa' da parte dell'esecutivo, che ha visto portavoce Poletti, possa anche solo lontanamente bastare ai lavoratori precoci, che si trovano nuovamente di fronte all'ennesimo rinvio.Poletti prosegue dicendo che eventuali ritocchi potranno essere fatti solo in modo ragionato in quanto le soluzioni proposte devono comunque essere "sostenibili dal punto di vista sociale". Questi futuri correttivi non potranno essere banali e immediati, in quanto, ha chiosato il Ministro, "le operazioni troppo semplici rischiano di essere ingiuste", dunque, eventuali modifiche dovranno, puntualizza Poletti, essere "compatibili con una vita dignitosa e stare dentro il bilancio sociale".