Un giorno importante per molti cittadini che attendono risposte sulla Legge di Stabilità è il 27 novembre. Alle 18:30 infatti, scade il termine per la presentazione degli emendamenti alla manovra finanziaria ed è l’ultima occasione per correggere il testo che andrà approvato entro il 31 dicembre; dopo il passaggio in Senato, che poco o nulla ha prodotto in termini di interventi correttivi sul tema della previdenza, la Camera deve valutare se accettare le proposte che arrivano ed inserirle nella Legge di Stabilità. Ieri la Commissione Lavoro della Camera, quella presieduta da Damiano, ha approvato alcuni emendamenti che adesso saranno valutati dalla Camera dei Deputati.

Opzione donna senza discriminazioni

Tra gli emendamenti più attesi c’è sicuramente l’estensione di opzione donna, strumento che consente ad alcune lavoratrici di uscire dal lavoro in anticipo. La Commissione Lavoro, all’unanimità, ha dato il via libera all’emendamento che tenta di eliminare i 3 mesi relativi alla maggiore aspettativa di vita che di fatto escludono molte lavoratrici dal poter usufruire dell’anticipo. Infatti, l'opzione donna prevede che possano uscire in pensione le lavoratrici che al 31 dicembre 2015 raggiungano i 35 anni di contributi ed i 57 anni e 3 mesi di età (58 anni e 3 mesi per le autonome), tenuto conto che il governo ha intenzione di riportare la scadenza alla fine di quest'anno.

Lasciata così, la norma lascerebbe senza copertura le donne che compiono 57 o 58 anni nell’ultimo trimestre dell’anno, creando una sorta di discriminazione che l’emendamento vuole correggere. Di estensioni più lunghe non se ne parla, anche se la Commissione ha dato il via libera anche al monitoraggio dell’opzione, a quella sorte di lente di ingrandimento che mira a controllare se lo stanziamento sarà sfruttato del tutto e se tutta la platea di donne che rientrano nel provvedimento accetteranno l’uscita.

Un eventuale esborso minore di quanto previsto, porterebbe dei risparmi e la consapevolezza che anche negli anni a seguire si potrebbe valutare una ennesima estensione, un po' come succede con le salvaguardie esodati. Possibilità concreta visto che accettare l’anticipo di pensione, per queste lavoratrici, significa rinunciare ad una percentuale superiore al 20% della pensione, per via del ricalcolo contributivo dell’assegno.

Salvaguardia esodati, disoccupazione e maternità

Alti emendamenti molto attesi erano quelli che riguardavano la settima salvaguardia esodati. Originariamente, questa ennesima salvaguardia doveva essere l’ultima, ma così come è stata partorita il 15 ottobre lascia scoperti molti esodati, tanto che già si parla della necessità di approntarne un’altra per il 2016. La Commissione ha approvato però gli emendamenti che inseriscono i lavoratori domestici che prima erano esclusi; approvata anche l’estensione per i lavoratori che nel 2011 erano in mobilità, quelli che usufruivano della Legge 104 per un familiare disabile che non sia necessariamente un figlio e quelli che lavoravano per imprese edili o imprese fallite.

Per la disoccupazione, approvata l’estensione anche al 2016 della salvaguardia stagionali e l’estensione per intero della Dis-Coll per i collaboratori. Nei premi di produttività aziendali inoltre, possono essere inseriti nel computo anche i periodi di astensione dal lavoro a causa della maternità. Per quanto riguarda i contributi pensionistici, si pensa di offrire la possibilità, prima negata, di unire al riscatto dei periodi di laurea, anche i periodi di maternità facoltativa.