Politica sempre al centro dell'attenzione nonostante una riforma pensionistica non sia stata integrata nella nuova Legge di Stabilità 2016. Nel mese di giugno 2015, l'Inps aveva consegnato all'Esecutivo un rapporto denominato Non per cassa ma per equitàriguardante la soglia di povertà raggiunta negli ultimi anni. A quanto pare, da tale report è emerso che i disoccupati aventi un'età di almeno cinquantacinque (55) anni sono più che triplicati negli ultimi sei (6) anni e le proposte avanzate da Boeri avrebbero certamente aiutato il Governo ad una soluzione definitiva per queste persone non più occupate, come ad esempio un sostegno di cinquecento (500) euro per tutte le famiglie al cui interno esiste una persona disoccupata di almeno cinquantacinque (55) anni.

Ma la replica del Governo non si è fatta attendere commentando che la proposta non è a lungo termine e che il problema è di tipo procedurale, che detta così sembra forse una giustificazione per non dire che non ci sono le risorse necessarie visto che Renzi e il suo gruppo sono perfino alla ricerca di un miliardo e mezzo per vedere la fine dei cantieri che si stanno aprendo per il Giubileo romano del prossimo mese con l'obiettivo di concludere tutte realizzazioni pensate, che da opere “ciclopiche” si assottigliano man mano che passano i giorni, man mano che l’arrivo dei pellegrini si avvicina, senza che sia stata installata quella che viene chiamata la “cabina di regia”, soprattutto per quanto riguarda il comparto sicurezza.

Il motivo principale

Proposta quindi respinta perché il documento consegnato include soluzioni normative in contrasto con la nuova Legge di Stabilità 2016, che dovrà essere approvata nel mese di marzo e che a quanto pare anche questa volta non sarà a favore dei cittadini, quelli più bisognosi, i disoccupati o i pensionati. Tale motivazione è però sostenuta anche dal fatto che l'uscita anticipata dal mondo del lavoro non permetterebbel'inserimento dei più giovani, il cui stato di disoccupazione e precarietà dipende dai costi troppo elevati del metodo contributivo.

Altra motivazione

Altra motivazione è il totale abbandono della spending review da parte del Governo, già bacchettato anche dalla commissione UE che fa slittare la richiesta di flessibilità in primavera perché servono più sforzi proprio sul taglio della spesa pubblica e che deve diventare parte integrante del processo di bilancio a tutti i livelli.

La riduzione degli stipendi dei manager pubblici, come ha da poco accennato Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d'Italia, sarebbe sicuramente un primo passo verso quel sacrificio richiesto finora solamente ai più bisognosi.