La Fiom di Maurizio Landini pronta a scendere in piazza il prossimo 21 novembre a Roma mentre sulla riforma Pensioni Cgil, Cisl e Uil stanno lavorando a un "documento unitario" da sottoporre all'attenzione del Governo Renzi che il prossimo anno intendere revisionare, almeno in parte, la legge Fornero per inserire nuovi elementi di flessibilità per l'uscita dal lavoro e l'accesso a nuove soluzioni di prepensionamento per tutti.

Jobs act e riforma pensioni, la Fiom Cgil all'attacco del Governo Renzi

Maurizio Landini, oltre che sul fronte sindacale, si muove anche sul fronte politico con la sua Coalizione sociale che ha aggregato movimenti, associazioni, personalità vicine alla sinistra radicale e ai sindacati e certamente contrari alle politiche economiche, del lavoro e delle pensioni portate avanti dall'esecutivo guidato dal premier e leader del Partito democratico Matteo Renzi.

"Sulle pensioni - ha detto oggi il leader della Fiom Cgil - non mi pare che Monti, Letta o Renzi abbiano avuto il consenso. Eppure - ha aggiunto - continuano a non metterci meno". Landini punta a conquistare su questo versante nuovi consensi? "Penso che il governo - ha detto - non abbia assolutamente il consenso della maggioranza degli italiani".

Landini: cancellato l'articolo 18 e ridotti gli ammortizzatori sociali

"Del resto - ha proseguito - nessuno dei provvedimenti che ha messo in campo è mai stato sottoposto - ha sottolineato - al parere degli interessati". Critiche anche sul Jobs act Renzi-Poletti che ha riformato il mercato del lavoro e "abolito" l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori sui licenziamenti senza giusta causa.

L'esecutivo, anche sul Jobs act come sui mancati interventi di riforma pensioni, non avrebbe il consenso degli italiani. La riforma del lavoro non è stata sottoposta al "parere degli interessati", ha spiegato Landini rispondendo oggi ai cronisti al termine della direzione provinciale della Fiom di Genova criticando ancora una volta la "modifica che ha cancellato - ha detto il leader della Coalizione sociale - lo statuto dei lavoratori e ha ridotto gli ammortizzatori sociali".

Pensioni, il presidente Inps Tito Boeri: il nostro sistema è solido

Sulla riforma delle pensioni è intervenuto nuovamente oggi anche il presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale sottolineandone la "solidità" sul piano finanziario, ma sul piano sociale occorre intervenire per riparare i guasti provocati dalla legge Monti-Fornero.

"Abbiamo dei problemi e degli aggiustamenti da fare - ha detto Tito Boeri oggi a margine dell'avvio all'Aquila dei lavori di ristrutturazione della storica sede della Direzione regionale Inps - ma soprattutto per ragioni di equità, più che di sostenibilità finanziaria".