Le ultime notizie ad oggi 24/11 sul tema Pensioni lavoratori precoci giungono dai sindacati che finalmente hanno deciso di appoggiare la battaglia di questi lavoratori che con determinazione continuano a chiedono la quota 41. La proposta insita nel Ddl 857 di Damiano permetterebbe a quanti abbiano già versato 41 anni di contributi di poter accedere alla pensione indipendente dall'età anagrafica. Landini (Fiom) nel corso della manifestazione tenutasi a Roma sabato 21/11 si è schierato completamente dalla parte dei precoci. Ora anche Cgil eCisl incalzano il governo affinché si approvi quanto prima la quota 41, misura giusta per coloro che sono andati a lavorare in giovane età.

È tempo di agire e di risolvere questo nodo critico anche per liberare posti di lavoro per i giovani. Ecco quanto emerso ieri dalle parti sindacali in audizione in Commissione Lavoro alla Camera.

Riforma pensioni Renzi, anche i sindacati appoggiano i precoci: giusto andare in pensione dopo 41 anni

Landini (Fiom) dal palco della Manifestazione di Roma del 21/11, come ci ha detto in un'intervista esclusiva Roberto Occhiodoro, uno degli amministratore del gruppo facebook'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti', ha appoggiato pienamente le loro rivendicazioni, sostenendo che sia corretto e doveroso concedere la Quota 41 a chi ha già versato contributi per una vita. Al coro dei pro quota 41 si sono aggiunti Cgil e Cisl che hanno evidenziato nel corso dell'audizione in Commissione Lavoro alla Camera l'importanza di provvedere a stilare misure ad hoc per lavoratoriprecoci e per quanti compiano mansioni usuranti.

Entrambe le categorie sono state praticamente dimenticate, dicono isindacati,dalla Riforma Monti-Fornero del 2011. La Cgil ha ribadito dunquel'importanza di non rinviare ancorala riforma previdenziale e di concedere l'assegno pensionistico a quanti abbiano già versato41anni di contributi, sposando pienamente il disegno di legge di Damiano-Baretta, che non prevede limiti anagrafici e penalità.