Puntualissimo come ogni anno, il sito ‘mininterno’ riporta già la prima traccia del parere penaleoggetto della prova dell’esame di avvocato 2015.

Il quesito posto all’attenzione dei candidati riguarda la condotta di Tizio che, alla guida della sua autovettura, a bordo della quale si trovava come terzo trasportato anche Caio, perde il controllo dell’auto a causa della eccessiva velocità e sbatte contro un albero. Subito dopo l’urto, Caio riporta una frattura scomposta del bacino e del femore e viene trasportato immediatamente in ospedale dove il chirurgo Sempronio lo sottopone ad un intervento chirurgico.

Il suddetto intervento non viene eseguito ‘a regola d’arte’, ed infatti a causa dell’applicazione di viti troppo lunghe, si susseguono emorragia, infezione che dà luogo a cancrena per la quale sono state necessarie tre emotrasfusioni. Il medico Mevio, nell’eseguire le emotrasfusioni, sbaglia il gruppo sanguigno e pertanto Caio decedeva. Con la morte di Caio, Tizio, preoccupato per la sua posizione, si reca dal proprio avvocato per sapere le conseguenze penali della sua condotta.I candidati avvocati, letta attentamente la traccia ed assunte le vesti del legale di Tizio, devono redigere un parere motivato, facendo una premessa sulla posizione giuridica di tutti i soggetti coinvolti nella vicenda (Tizio, Sempronio e Mevio) ed illustrando le fattispecie giuridiche e le problematiche sottese al caso in esame.

Riferimenti normativi e sentenza-soluzione per il parere penale

Le norme da prendere in esame sono innanzitutto l’art. 40 c.p. sul ‘rapporto di causalità’ e in base al quale ‘nessuno può essere punito per un fatto previsto come reato se l’eventodannosoo pericoloso, da cui dipende l’esistenza delreato, non è conseguenza della suaazioneodomissione’ e, al comma 2 sancisce che ‘ non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo’.

Nell’esperienza giuridica, ‘causa’ è ogni circostanza che si inserisca nel corso normale degli eventi provocando un cambiamento nel loro succedersi. Con riferimento alla condotta dell’uomo, è causale quell’azione o omissione alla quale segue sempre il verificarsi di un evento dannoso o pericoloso; e ciò indipendentemente dal concorso di condizioni preesistenti, simultanee o anche sopravvenute, a meno che queste ultime risultino tali e sufficienti a causare l’evento.

Quindi, ai sensi dell’art. 40 c.p., un antecedente – quale è quello di Tizio – può essere considerato condizione necessaria dell’evento quando rientri nel novero di quegli antecedenti che, sulla base di una successione necessaria, diano luogo ad eventi tipo quello in esame (morte di Caio), indipendentemente dal concorrere di altre condizioni-cause, fatta eccezione di quelle sopravvenute purchè siano da sole sufficienti a determinare l’evento dannoso.

La seconda parte sarà pubblicata a breve, potete trovare il successivo articolo cliccando sul nome dell’autore e poi sul numero delle news: l’archivio è aggiornato in modo cronologico.

Per leggere le riflessioni delle tracce del parere di civile sulla ‘responsabilità civile professionale’.