Che la Legge di Stabilità sia uno dei più importanti provvedimenti del Governo, se non addirittura il più importante è una cosa risaputa. La manovra finanziaria che indirizzerà l’economia del paese per tutto il 2016, non può non essere un atto di portata imponente che viene accompagnato fin dalla sua presentazione da numerose polemiche. Adesso, l’atto è in dirittura di arrivo e dopo l’approvazione da parte della Camera dei Deputati, manca la terza lettura, quella del Senato dove la Legge tornerà ad essere discussa. La votazione di Montecitorio però ha lasciato ulteriori punti di scontro tra le diverse parti politiche, tra maggioranza ed opposizioni.

La giornata alla Camera

La manovra finanziaria alla Camera, ha avuto un epilogo notturno, la sua approvazione è avvenuta alle 02:58 del 21 dicembre. Il DDL è passato con oltre 290 voti favorevoli, segno che la maggioranza ha approvato in massa la manovra del Governo. La polemica adesso si è spostata sulle assenze da parte dei gruppi di opposizione che erano presenti in aula a ranghi ridotti, almeno a guardare i numeri. Infatti, sia nella prima votazione che nella seconda ed ultima, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Lega e Fratelli d’Italia avevano quasi il 50% degli assenti. Le assenze sono state sfruttate dalla maggioranza per polemizzare con le opposizioni, accusate di scarso interesse verso una Legge di Stabilità importante.

Secondo le minoranze invece, il lavoro di opposizione è stato fatto, sfruttando tutti i minuti concessi a ciascun gruppo per argomentare più altri minuti addizionali chiesti alla Presidente Boldrini. Tra le opposizioni c’è anche chi ha contestato duramente la Legge, come è il caso di Renato Brunetta che ha ipotizzato già oggi, che sulla Legge di Stabilità sarà necessario tornare a correggerla con una revisione a marzo e su questo crediamo che il pensiero dell’ex Ministro del Governo Berlusconi, non sia un pensiero isolato.

Punti salienti del DDL

Appena approvata, la Legge è già a disposizione del Senato per la terza lettura che porterà la manovra ad essere approvata prima della fine dell’anno. Dal punto di vista finanziario, la manovra ha visto impennare il suo peso dopo i correttivi di questi ultimi giorni, dopo gli emendamenti approvati ed inseriti nel testo.

Infatti dai 29,6 miliardi di euro iniziali, l’impatto sui conti pubblici della manovra è lievitato fino a 35,4. Il bonus ai diciottenni, il miliardo stanziato per aumentare la sicurezza e per combattere il terrorismo ele 80 euro alle Forze dell’Ordine sono tra le misure confermate che hanno fatto lievitare il costo della Legge. Ha trovato posto nella manovra, la Card per le famiglie numerose, quelle con almeno tre figli minorenni. Inserito ancheil famoso decreto salva banche con il fondo di solidarietà per aiutare i clienti che hanno subito danni dalle banche fallite. Confermata l’abolizione della Tasi, dell’IMU sugli imbullonati e quella sui terreni agricoli nonché la riforma del canone Rai in bolletta energetica.

Altri surplus di spesa per il Bonus Mobili alle giovani coppie, gli sconti fiscali per l’acquisto di case in leasing, la conferma dell’Eco Bonus. Per le Pensioni, dove a dire il vero, si è fatto poco, aumento delle soglie per la no tax area fino ad 8.000 euro e azzeramento delle penalizzazioni per i precoci usciti dal lavoro antecedentemente il 2015. Confermato il credito di imposta per gli investimenti delle piccole e medie imprese al Sud e gli sgravi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato.