Oggi 28 e domani 29 dicembre proseguono gli incontri traMiureorganizzazioni sindacali per discutere della mobilità 2016/17 e della formazione e dell'anno di prova dei docenti neoassunti. L'ultimo incontro è stato inconcludente e i sindacati ne hanno presentato un rapporto negativo, attaccandoil ministro Giannini per non essersi presentata. La bozza realizzatadal Ministero non soddisfa i sindacati, che come abbiamo già detto più voltehanno richiesto il rinvio della costituzione degli ambiti territoriali almeno per quest'anno. La posizione del Miur però resta quasi irremovibile, in quanto l'Amministrazione intende rispettare in pieno quanto scritto nella legge 107 (che ricordiamo non era voluta dalla maggior parte del mondo della Scuola).

A questo punto è possibile aspettarsi che le trattative non vadano in porto e il Miur si prepari ad una decisione unilaterale che non tenga conto di quanto discusso finora. Le premesse ci sono tutte. Quali sarebbero le conseguenze per gli interessati?

Miur e mobilità 2016/17: e se la decisione fosseunilaterale?

La mobilità 2016/17 sarà disposta come tutto il resto della riforma scolastica, in un clima di fretta e ferma determinazione da parte del Miur. Le posizioni dei sindacati e del Ministero sono diametralmente opposte, per cui trovare un accordo, anche parziale, risulta alquanto difficile. La legge 107 parla chiaro sulla costituzione degli ambiti territoriali entro quest'anno e sulla mobilità basata su di essi, e il Miur intende rispettare alla lettera la legge.

Le conseguenze sono che avremo con tutta probabilità una mobilità basata su tre fasi, con quasi tutte le categorie di docenti insoddisfatte. La bozza del Miur non prevede parità di trattamento per tutti, ma questo non sembra essere un problema per l'Amministrazione. Il 29 dicembre si discuterà delle problematiche legate all'anno di prova dei docenti neoassunti e all'utilizzo dell'organico di potenziamento, che in molte scuole è fermo o utilizzato solo per le supplenze, in attesa che si capisca cosa fare.

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