On. Rubinato, come giudica gli interventi riguardanti le tutele destinate alla previdenza rispetto alle premesse del testo in arrivo dal Senato?

Ritengo che, grazie soprattutto al grande lavoro dei colleghi della Commissione Lavoro, si siano avanzate delle proposte di rilievo, come quella di anticipare di un anno l’allargamento della platea dei beneficiari della cosiddetta no tax area pensionati con reddito annuo fino a 8.000 euro, misura che annulla le ricadute negative della deflazione sugli assegni previdenziali. Non solo, vorrei ricordare altre novità: comequelle che prevedono di rivalutare gli indennizzi per il danno biologico relativo al triennio che va dal 2016 al 2018; quelle che cancellano le penalità sullapensione anticipatapreviste dallalegge Fornero.

Uno stop alle penalizzazioni che era già previsto per il 2015 per alcune categorie di lavoratori e che adesso viene esteso a tutti i lavoratori a partire dal 2016.E infine di rilievo sono anche le novità riguardanti Opzione Donna.

Entrando nel dettaglio del provvedimento in favore dell'opzione donna, qual è la sua posizione in merito al nodo dell'ultimo trimestre per l'AdV?

Credo che non sia corretto inserire l’aspettativa di vita per uno strumento sperimentale come Opzione Donna previsto dalla legge n. 243/2004 (e fatto salvo esplicitamente dalla stessa riforma Fornero) che ha attribuito alle lavoratrici la possibilità di andare in pensione in anticipo fino al 31.12.2015. Stiamo parlando di donne che andando in pensione lo fanno accettando il sistema contributivo, dunque hanno la possibilità di vedersi garantita una pensione sulla base di quanto effettivamente versato.

Garantire anche alle donne sono nate dal 1^ ottobre al 31 dicembre questa possibilità è quindi una questione prima di tutto di giustizia.

Riguardo invece la proroga di opzione donna al 2018, ritiene sia possibile prevedere un percorso politico per la presa in carico dell'azione di tutela nel prossimo futuro?

Ritengo che lo strumento proposto dalla Commissione Lavoro e condiviso dal Governo, ovvero il cosiddetto "contatore annuale"sia una soluzione utile per verificare la sostenibilità della proroga.

Entro il 30 settembre del 2016 è previsto che si procederà ad un monitoraggio rispetto alle condizioni di bilancio: se dovesse risultare un onere previdenziale inferiore rispetto alle previsioni di spesa si potrà procedere con l’avanzo di risorse alla proroga di Opzione Donna estendendola quindi anche alle nate dell’ultimo trimestre.

In questo modo si sono superate le difficoltà poste dalla Ragioneria dello Stato e dall’Inps in merito alla copertura dello strumento: l’idea infatti è che le risorse previste, due miliardi e mezzo di euro, sono sovradimensionate rispetto alla platea, che si calcola essere attorno a 36 mila optanti e che quindi rimarranno di certo delle somme a disposizione. Grazie a questo monitoraggio si potrà però anche verificare se vi siano le risorse disponibili ad una proroga ulteriore.

- Infine, le chiediamo un commento riguardo l'attività coordinata dal Comitato Opzione Donna nei mesi passati. Potrebbe esprimere il suo parere in merito a questo nuovo attore istituzionale, visto che a tutti gli effetti ha operato come parte sociale in rappresentanza delle lavoratrici?

Un plauso a questo gruppo di donne determinate: hanno dimostrato che con un lavoro di rappresentanza formidabile, tenendo costantemente il fiato sul collo di parlamentari e Governo, sono riuscite ad ottenere qualcosa di concreto, magari non tutto quello che volevano ma quanto era realisticamente raggiungibile in questo momento.