La vicenda dei presidi e dei docenti contrastivi diviene di dominio pubblico grazie alla diffusione che viene data dai principali quotidiani come La Stampa e Repubblica della frase ad effetto comparsa su una delle slide proiettata durante un seminario dell'ANP (Associazione Nazionale Presidi). Sotto accusa la parte in cui si scrive “non avere le mani legate di fronte ai docenti contrastivi”, con chiara allusione al fatto che i presidi apprezzano quanto la Buona Scuola mette a loro disposizione. Un efficace strumento di sottomissione di massa contro gli insegnanti non allineati.

La levata di scudi tra i docenti è unanime, tanto che nei giorni scorsi i Partigiani della Scuola Pubblicaavevano lanciato l'allarme preparando un esposto denuncia col quale si chiede al Miur di dissociarsi e revocare l'accredito all'ANP.

Luigi Gallo sottoscrive l'esposto denuncia

Si tratta di un vergognoso rigurgito autoritaristico da contrastare duramente e respingere al mittente con perdite. Ne sono convinti quei gruppi di docenti che hanno già sottoscritto l'esposto denuncia che i partigiani della Scuola Pubblica presenteranno al Miur. Tra i sottoscrittori è entrato oggi ufficialmente anche il pentastellato Luigi Gallo. Già diverse testimonianze prodotte da alcuni docenti ci riferiscono preoccupanti atteggiamenti dispotici da parte dei Dirigenti Scolastici in seguito all'approvazione della Legge 107 che contiene un implicito suggerimento di abusare dei loro poteri in maniera del tutto incostituzionale.

Fermare la deriva autoritaristica

Se si vuole combattere il processo di "ignorantizzazione" in atto nella scuola italiana, con la spinta nemmeno troppo velata verso le scuole private, bisogna partire dalla salvaguardia di quei docenti che per cultura e tradizione hanno sempre adottato metodi di insegnamento comparativi e giammai dogmatici, stimolando il pensiero critico senza blocchi predisposti.

E' nei confronti di questi docenti che si dirige l'attacco dei presidi autarchici i quali probabilmente non vedevano l'ora di prendersi qualche rivincita. Come mai non sono stati usati termini come inefficienti, lavativi o incapaci, dal momento che lo scopo della Riforma doveva essere quello di privilegiare il merito e aumentare l'efficienza delle scuole? Con questo interrogativo i partigiani della Scuola Pubblica impongono l'altolà al Miur!