Non sarà certamente un bel Natale per molti docenti della Scuola pubblica italiana, un Natale che il governo Renzi, come un abile illusionista, aveva cercato di rendere bello e buono, come la sua riforma. A pochi mesi dall'entrata in vigore della legge 107, il bilancio è assolutamente fallimentare, così come ampiamente previsto la scorsa estate dal personale scolastico e dalle forze sindacali.

Il piano assunzionale straordinario ha lasciato scontenti quasi tutti: c'è chi ha dovuto fare migliaia di chilometri per andare ad insegnare, c'è chi, invece, in fase C, è stato assegnato ad una scuola dove non viene neppure insegnata la sua materia.

Supplentite e precari lasciati senza stipendio

E che dire della famosa 'supplentite' che sarebbe stata tolta di mezzo? Non solo il 'male' della scuola, il 'parassita', come venne definito dal ministro Giannini, non è stato debellato ma anzi si è diffuso ancora di più, perchè, a dispetto delle oltre 100.000 assunzioni annunciate, le supplenze sono più che mai 'vive e vegete'.

E allora, il governo Renzi, quasi per ripicca, ha deciso di lasciare senza stipendi (da settembre....) migliaia e migliaia di supplenti: si continua a rinviare (le ultime notizie parlano di pagamento entro la metà del mese di gennaio 2016) e la situazione sta diventando insostenibile per migliaia di docenti molti dei quali, non dimentichiamolo, hanno famiglia e non hanno possiedono certo il conto il banca di un ministro.

Bando di concorso entro il 31 dicembre 2016? E i precari della scuola dell'infanzia?

Il primo dicembre doveva essere la data entro la quale doveva essere pubblicato il bando di concorso 2016, ma il ministro Giannini ha rinviato tutto alla fine dell'anno: 'Entro il 2015, uscirà il bando, mi assumo l'impegno personalmente'. Peccato che il nuovo regolamento delle classi di concorso sia ancora arenato e debba essere ancora passato al vaglio del Consiglio dei Ministri che, dubitiamo, lo possa fare in tempi così stretti.

Anche i precari della scuola dell'infanzia non trascorreranno certamente un bel Natale, prima esclusi dal piano assunzioni e poi 'dimenticati' dal governo, in attesa di un fantomatico progetto 0-6 anni che, tanto per cambiare, sembra essere finito tra le nuvole.

Insomma, il 2015, per la scuola pubblica italiana, si sta chiudendo nel peggiore dei modi e le prospettive per il 2016 non lasciano spazio all'ottimismo.