Le ultime notizie sulle pensioni aggiornate ad oggi martedì 1 dicembre hanno per oggetto le novità di Inps, il presidente Tito Boeri e la riforma del governo Renzi. Nella giornata di ieri, se vi ricordate, vi abbiamo parlato dell'anticipo della no tax area per i pensionati e la flessibilità in uscita. Mentre per il primo provvedimento c'è la concreta possibilità che nella Legge di Stabilità si riesca ad arrivare ad un accordo favorevole per i pensionati, per la flessibilità occorrerà attendere il 2016.

Pensioni, in arrivo le buste arancioni dell'Inps

Le novità sulle pensioni hanno per protagoniste le ormai celebri buste arancioni dell'Inps, l'oggetto "rivoluzionario" pensato dal presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale Tito Boeri per parlare "direttamente" con il cittadino, ed informarlo opportunamente sull'importo futuro della pensione che percepirà una volta uscito dal mondo del lavoro. Ad annunciare l'arrivo delle buste arancioni è stato lo stesso Boeri a margine di un convegno al Senato.

Tito Boeri chiarisce il minor numero di buste

Tanti addetti ai lavori si sono domandati il motivo per il quale il numero delle buste arancioni sarà così esiguo rispetto al numero ipotizzato in precedenza.

Non è tardata ad arrivare la risposta del numero uno dell'Inps: "Le inviamo a pochi, non possiamo spendere", questo il virgolettato dell'autorevole Huffington Post. Boeri chiarisce meglio: "Ne spediremo circa 150 mila, entro Natale, perché - la verità del presidente Inps - non ci è stata data l'autorizzazione dai ministeri per superare il vincolo di spesa, la spesa - conclude Boeri - per spedizioni e contingentata".

Nuova riforma pensioni nel 2016

Ad un mese dalla fine dell'anno, dopo l'esame al Senato della Legge di Stabilità, dopo le dichiarazioni di Poletti, possiamo affermare con relativa certezza che la riforma delle pensioni è rinviata definitivamente al 2016. Non c'è più spazio per le speranze, non c'è più alcuna ragione per cui credere che le cose possano cambiare nei prossimi giorni.

Probabilmente non c'è mai stata la volontà da parte del governo di portare a termine la riforma, e il rinvio di Renzi al prossimo anno ne è la testimonianza più plausibile.

Giornata importante per i lavoratori precoci

Quella di oggi è una giornata cruciale per i lavoratori precoci, che dopo la manifestazione a Roma del 21 novembre continuano a lottare per avere quota 41. È una giornata importantissima, fondamentale, perché a Dimartedì verrà mandata in onda l'intervista ad Occhidoro, uno degli amministratori del noto gruppo Facebook della categoria dei precoci. Quale migliore vetrina per i precoci e la loro richiesta al governo?

Precoci contro Enrico Zanetti

Prosegue intanto senza sosta la protesta dei lavoratori precoci contro Enrico Zanetti, all'indomani delle dichiarazioni del sottosegretario all'Economia.

Nel recente passato il segretario di Scelta Civica ha difeso la riforma Fornero e oggi appoggia la proposta Boeri, così come Michele Emiliano, governatore della Puglia. A Zanetti i precoci chiedono di provare a lavorare per 40 anni in fonderia andando poi in pensione con il contributivo e il 30 percento in meno sull'assegno previdenziale.

Restate aggiornati

Come detto in un precedente paragrafo, si prospettano giorni infuocati per il tema previdenziale. Oggi i precoci, domani i sindacati. Per conoscere le ultime novità sulle Pensioni ricordate di cliccare il tasto 'Segui' posizionato in alto a destra dell'articolo.