"Uscita a partire dai 62 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi pena una riduzione sull'assegno previdenziale massima dell' 8%", recita il disegno di legge 857 proposto dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano. L'ex ministro del Lavoro, infatti, ha ricordato i punti che dovranno essere affrontati a partire dal prossimo anno inerenti ai pensionamenti flessibili.

Misure per i precoci, uscita a 41 anni di contributi

Come già tanti sanno, il tema della flessibilità in uscita non è stato incluso nella legge di stabilità visto che, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha deciso di rinviare tutto al 2016.

Cosa che ha causato la profonda indignazione dello stesso Damiano, il quale continua a ritenere del tutto errata la decisione del Premier. L'idea di Damiano, infatti, sarebbe quella di anticipare l'uscita dai 66 anni e 3 mesi ai 62 anni e 3 mesi con i 35 anni di versamenti contributivi ma coloro che usufruiranno della pensione anticipata dovranno andare incontro alla penalizzazione massima dell'8% sull'assegno pensionistico. Tale penalità è pari a 2 punti percentuali per ogni anno fino ad un massimo di 4 anni.

In alternativa, un lavoratore potrebbe optare di lasciare l'attività lavorativa dopo aver raggiunto almeno 41 anni di contributi senza tenere in considerazione l'età anagrafica e senza penalizzazioni.

La misura potrebbe rivelarsi valida per i lavoratori precoci visto che, hanno iniziato la carriera lavorativa in giovane età. Stando a quanto riferito dal deputato del Partito Democratico Cesare Damiano, la proposta potrebbe essere appetile visto che, si tratterebbe di una riforma a costo zero. "La mobilitazione dei sindacati per conquistare la flessibilità è positiva", ha detto Damiano.

Proroga della Dis-Coll e ottava salvaguardia

Intanto, a partire dal 2016 si dovrà lavorare anche per la proroga della Dis-Coll e l'estensione della Naspi anche per lavoratori stagionali. Quanto ai lavoratori over 55 rimasti privi di un'occupazione e senza reddito, si penserà al principio della ridistribuzione ipotizzato dallo stesso Damiano, ovvero reperire le risorse attraverso dei prelievi sulle Pensioni alte per tutelare chi ha meno.

Infine, Cesare Damiano, avrebbe ricordato che, nella legge di stabilità sono state inserite le misure riguardanti la settima misura di salvaguardia per gli esodati. "Mancano ancora 20 mila persone: noi ci batteremo per un'ottava salvaguardia", ha concluso il deputato del Pd.