Punta ai lavoratori disagiati in età avanzata e ad una parte dei lavoratori precoci la proposta di flessibilizzazione prevista all'interno del piano Boeri, per cercare di porre rimedio alle rigidità e alle situazioni di stallo verificatesi a partire dal 2011 con l'avvio della Riforma Fornero. L'idea del tecnico alla presidenza dell'istituto di previdenza consiste nell'offrire l'opzione di un'uscita dal lavoro con tre anni di anticipo a coloro che hanno maturato almeno 20 anni di contribuzione. Si tratterebbe quindi di soggetti che hanno raggiunto l'età di 63 anni e 7 mesi di versamenti e che accettino una penalizzazione massima al 10% del proprio assegno previdenziale.

Rispetto alla Quota 97 proposta presso la Commissione lavoro della Camera, la penalizzazione sarebbe calcolata sulla base di un decurtazione progressiva della parte retributiva della pensione e non con una percentuale fissa complessiva.

Riforma pensioni, la proposta del Presidente Inps prevede anche un'opzione per i lavoratori precoci

Stante la situazione, il progettodi pensionamentoanticipato prevederebbe diversi meccanismi di tutela nei confronti dei lavoratori, a partire da un floor che impedisca alla pensione erogata di scendere sotto i 1300 - 1500 euro lordi, mentre il datore di lavoro potrà integrare con dei versamenti aggiuntivi il montante contributivo qualora questo risulti non sufficiente a raggiungere tale soglia.

Per quanto concerne invece i lavoratori precoci, sarebbe prevista un'apposita clausola di salvaguardia in grado di esonerare da tale vincolo coloro a cui risultano contribuzioni anteriori al compimento del diciottesimo anno d'età. Resterebbe però in essere l'attuale meccanismodei 42 anni e 10 mesi per gli uomini (un anno in meno per le donne), mentre i precocichiedono a gran voce di poter ottenere la quiescenza già a partire dai 41 anni di versamenti.

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