Arrivano nuovi dati dall'Istat in merito alla situazione del comparto previdenziale per quanto riguarda l'anno 2014: dalle verifiche dei ricercatori e degli esperti di statistica emerge un quadro in chiaroscuro, con una diminuzione dei pensionati percettori di rendite pubbliche di circa 143000 unità rispetto all'anno precedente, mentre la platea totale di coloro che possono vantare il diritto alla rendita dell'Inps si assesta a meno di sedici milioni e mezzo di soggetti. Tra le numerose elaborazioni fornite dai ricercatori, ne emerge una particolarmente interessante rispetto al titolo di studio in possesso del pensionato(e alla conseguente carriera svolta come lavoratore).

I redditi da pensione lorda dei laureati sarebbe infatti di circa il doppio se mess in paragone a coloro che non hanno alcun titolo di studio o che si fermano alla quinta elementare.

Focus pensioni, le donne percepiscono 6000 euro in meno degli uomini

Altro dato interessante in merito al comparto previdenziale è la differenza di reddito percepito se si paragonano le rendite degli uomini rispetto a quelle delle donne. Risulta infatti che quest'ultime percepiscano circa 6000 euro annue in meno rispetto alla controparte maschile, una conseguenza delle retribuzioni mediamente più basse e del tempo parziale che molte di queste hanno adottato durante la propria carriera. Per quanto riguarda invece l'assegno medio versato in favore dei contribuenti Inps, si aggiraattorno alle 1100 euro al mese (il risultato è da considerarsi al netto delle imposte), mentre l'erogazione annuale media netta corrisponde a circa 13650 euro.

Se invece prendiamo come riferimento ilreddito lordo, corrisponde in media a 17040 euro l'anno. Su questi dati bisogna però tenere in considerazione che le mensilità percepite dai nuovi pensionati risultano in discesa e comunque inferiori alla media appena esposta, anche in virtù dei nuovi meccanismi di calcolo di stampo contributivo.

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