Nuovi posti di lavoro per i giovani che danno qualche timido segnale di ripresa, ma per incidere profondamente sulla disoccupazione giovanile serve una riforma Pensioni che introduca nuovi meccanismi di flessibilità per consentire ai 62enni di accedere prima alla pensione e lasciare spazio ai giovani nelle aziende private così come nella Pubblica amministrazione. Questo il ragionamento espresso oggi dal presidente dell'Inps Tito Boeri che è tornato a parlare della riforma organica e strutturale del sistema previdenziale e dei primi effetti del Jobs act.

Pensioni, Boeri: più flessibilità per ridurre disoccupazione giovani

La riforma del mercato del lavoro del Governo Renzi ha avuto in questa prima fase un effetto particolarmente positivo poiché abbinata alle decontribuzioni per le imprese sulle nuove assunzioni, confermate seppur in forma ridotta in generale ma potenziate al Sud con la nuova legge di Stabilità 2016 che però ha lasciato aperti i nodi sulla questione previdenziale. "I dati che abbiamo raccolto e che raccogliamo dimostrano - ha detto il presidente dell'Inps a Sky Tg 24 sottolineando gli effetti positivi del Jobs Act sul lavoro per i giovani - un forte incremento delle assunzioni, fin da subito, con dei contratti a tempo indeterminato.

Mi aspetto che questa tendenza - ha aggiunto Tito Boeri - aumenti ulteriormente nei dati di novembre e dicembre. A mio giudizio - ha detto l'economista bocconiano - ci sarà un'ulteriore impennata".

Lavoro giovani, Inps: positivi i primi effetti del Jobs act nel 2015

In ogni caso, per Boeri è necessario anche fare "una serie di operazioni tra cui - ha spiegato oggi nel corso dell'intervista rilasciata a Maria Latella su Sky Tg 24 - l'uscita flessibile verso le pensioni".

La flessibilità previdenziale sembra il nodo principale da sciogliere perché si possano aprire ai giovani le porte del mondo del lavoro. Diverse le soluzioni ipotizzate nel piano proposto dall'Inps a Palazzo Chigi. "Le proposte che abbiamo fatto - ha detto il professore della Bocconi 'prestato' all'Inps - vanno in questa direzione".

Pensione anticipata sì, ma con lievi penalità sugli assegni: "Andare un po' prima in pensione - ha spiegato Boeri - ma con qualche aggiustamento". E' sostenibile la riforma pensioni 2016 dal punto di vista economico e finanziario? "Nell'immediato - ha spiegato l'economista a Sky Tg 24 - ha dei costi per lo Stato, ma nel medio termine no". Quella proposta dall'Inps "è una soluzione - ha proseguito - che non aumenta il debito pubblico". L'obiettivo delle proposte dell'Istituto previdenziale è quello di "dare un po' di ossigeno all'economia e favorire - ha sottolineato Boeri - l'occupazione giovanile".