Rischiano di saltare le assunzioni nella Scuola per l’anno scolastico 2016/2017 a causa del ritardo nell’emanazione del bando di concorso. E’ quanto scrive oggi Il Messaggeroriportando le parole di Marcello Pacifico, presidente dell’Anief: “I tempi tecnici per l’emanazione del concorso, la formazione delle commissioni, lo svolgimento delle prove e delle procedure di valutazione, potrebbero essere superiori ai mesi che rimangono da febbraio alle assunzioni del 1° settembre prossimo”. L’esperienza dei precedenti concorsi, infatti, porta alla conclusione che, prima di formare le graduatorie dei vincitori, potrebbe essere necessario andare più in là con i mesi con l’ipotesi, a questo punto più che probabile, che prima dell’anno prossimo non ci sia alcuna assunzione.

Bando scuola 2016, i nodi delle classi di concorso e delle domande in inglese

I nodi da sciogliere sono essenzialmente due. Il primo riguarda le nuove classi di concorso per le quali il relativo decreto è stato approvato dal Consiglio dei Ministri: manca ancora il via libera definitivo della Corte dei Conti e, infine, del Presidente della Repubblica. L’altro, invece, attiene direttamente al bando di concorso e, in particolar modo, alle due domande in lingua inglese alle quali i candidati dovranno rispondere nella prova scritta, oltre alle altre sei in lingua italiana. Dopo il parere, non vincolante, del Consiglio superiore della pubblica istruzione (che peraltro ha sottolineato l’opportunità di ridurre da due ad una le domande in lingua inglese), il bando atteso da oltre 200mila docenti precari continua ad essere rimandato di settimana in settimana.

Sulla questione è intervenuto il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il quale assicura che si farà in tempo per l’emanazione del bando a febbraio e lo svolgimento delle prove scritte a marzo. “Ma – argomenta Renzi – il dubbio se inserire una o due domande in inglese non è da sottovalutare perché potrebbe portare un candidato in matematica a non superare il concorso pur essendo molto preparato”.

Scritto concorso 2016, proposta Uil: prova facoltativa, punteggio aggiuntivo

Per di più, l’eliminazione, totale o parziale, della prova in inglese sarebbe un clamoroso passo indietro rispetto a due degli obiettivi da raggiungere anche con il nuovo concorso, ovvero l’aggiornamento dell’insegnamento ad una maggiore aderenza alle lingue straniere e lo svecchiamento dell’organico degli insegnanti.

L’ultima proposta sulla questione arriva da Pino Turi, segretario della Uil, per il quale la giusta valutazione delle competenze linguistiche potrebbe arrivare da una prova in lingua non più obbligatoria, ma facoltativa, che possa, però, assegnare un punteggio aggiuntivo al candidato.