Mossa a sorpresa dei sindacati, che nella giornata di ieri hanno inviato una lettera congiunta la premier Renzi e il ministro del Lavoro Poletti, chiedendo l'apertura di un tavolo di confronto per la pensione anticipata 2016, una delle misure ritenute indispensabili all'interno della nuova riforma Pensioni. Sono ore, giorni importanti per il tema previdenziale, poiché tra i lavoratori c'è sempre più consapevolezza della necessità di un intervento da parte del governo sul tema delle pensioni. Non è un caso che il 18 febbraio assisteremo alla seconda manifestazione in un mese dei precoci, che chiedono la 'pensione anticipata' dopo 41 anni di contributi, tra virgolette perché da molti - erroneamente - viene definita anticipata ma in realtà non lo è.

Flessibilità in uscita, per i sindacati non c'è più tempo

'Non è più rinviabile', questo si legge nel testo della lettera inviata da Cigl, Cisl e Uil all'indirizzo del governo Renzi, in riferimento all'introduzione della flessibilità in uscita dal mondo del lavoro. Nella lettera dei sindacati vengono inclusi tutte le principali tematiche che rientrano tra i 'problemi' previdenziali dell'esecutivo, dagli esodati rimasti esclusi dalla settimana salvaguardia, ai lavoratori precoci, senza dimenticare la questione delle ricongiunzioni onerose, su cui è ritornato poco tempo fa Cesare Damiano. Proprio l'ex ministro del Lavoro è il depositario della proposta di legge numero 857, che prevede la pensione anticipata a 62 anni, con una penalizzazione massima dell'8 percento, ddl che non avrebbe incontrato - per il momento - il parere favorevole del governo.

I sindacati non hanno inoltre dimenticato coloro che svolgono lavori usuranti, e i cosiddetti quota 96 della scuola. A tutti loro Renzi deve una risposta, concreta, senza ulteriori rinvii, questo quanto chiedono le sigle sindacali.

Lavoro e giovani, il binomio imprescindibile

Barbagallo (Uil) e Furlan (Cisl) e Camusso (Cgil) mettono in evidenza la stretta correlazione tra pensioni flessibili e occupazione giovanile, la stessa equazione che a più riprese si può leggere nei discorsi di Damiano, attuale presidente della commissione Lavoro alla Camera.

'Cambiare la legge Fornero, consentirebbe di dare risposte - si legge nella lettera - al tema centrale dell'occupazione, sopratutto - si sottolinea - giovanile, e di sottrarre il mondo del lavoro alle pesanti iniquità - conclude - che si sono determinate'. Vedremo nei prossimi giorni se e come il governo guidato da Matteo Renzi risponderà all'appello dei sindacati.