La riforma introdotta dalla legge Fornero con la legge numero 201 del 2011 ha fissato i requisiti di età e di versamenti contributivi per andare in pensione di vecchiaia fino all’anno 2050 ed anche oltre. Il numero di anni di contributi minimi è pari a vent’anni, mentre il requisito dell’età varia in funzione dell’aumentata speranza di vita: nel biennio attuale, dal 2016 al 2017, il requisito anagrafico per andare in pensione di vecchiaia è pari a 66 anni e 7 mesi per tutti i lavoratori dipendenti (settore pubblico e privato)e autonomi e per le donne impiegate nel pubblico impiego: occorrerà, dunque, essere nati non oltre il 31 maggio 1950 (per l’anno 2016) e non oltre il 31 maggio 1951 per chi andrà in pensione nel 2017.

Le lavoratrici del settori privato nel 2016 e nel 2017 andranno in pensione di vecchiaia a 65 anni e sette mesi (la loro data di nascita non dovrà superare il 31 maggio 1951 per il 2016 e il 31 maggio 1952 per il 2017), mentre le contribuenti autonome potranno andare in pensione a 66 anni e 1 mese (giorni di nascita massimi, rispettivamente, 30 novembre 1950 e 30 novembre 1951). Nel 2018 l’età minima sarà uguale per tutte queste categorie: infatti occorrerà aver compiuto i 66 anni e sette mesi e la data di nascita non dovrà superare il 31 maggio del 1952.

Pensione di vecchiaia, età occorrente dal 2020

L’aggiornamento del requisito dell’età per la pensione di vecchiaia verrà effettuato ogni due anni a partire dal 2019: l’età minima salirà di quattro mesi, ovvero a 66 anni e 11 mesi con data massima di nascita fissata entro il 31/01/1953 (per chi va in pensione nel 2019) ed entro il 31/01/1954 per il 2020.

Dal 2021 e 2022 l’incremento scenderà a tre mesi: pensione di vecchiaia fissata a 67 anni e 2 mesi con giorni di nascita massimi, rispettivamente, entro il 31/10/1954 e 31/10/1955. Nei due anni 2023 (nati entro il 31/07/1956) e 2024 (31/07/1957) si andrà in pensione a 67 anni e 5 mesi, tre mesi in più per il 2025 (30/04/1958) e per il 2026 (30/04/1959).

Dal 2027/28 l’incremento è di 2 mesi: l’età minima salirà a 67 anni e 11 mesi e i giorni di nascita massimi saranno il 31/01/1960 e 31/01/1961. Due mesi in più (68 anni e 1 mese) per il biennio 2029/2030, con nascita entro il 30/11/1961 e 30/11/1962.

Età per la pensione di vecchiaia dal 2031 al 2050

Dal 2031 al 2050 l’incremento dell’età per la pensione di vecchiaia sarà di due mesi per ciascun biennio.

Leggiamo, nel dettaglio, gli anni necessari ed il giorno di nascita massimo per andare in pensione: nel 2031-32 a 68 anni e 3 mesi (30/09/1963 e 30/09/1964), nel 2033-34 a 68 anni e 5 mesi (31/07/1965 e 31/07/1966), nel 2035-36 a 68,7 (31/05/1967 e 31/05/1968), nel 2037-38 a 68 anni e 9 mesi (31/03/1969 e 31/03/1970), nel 2039-40 a 68,11 (31/01/1971 e 31/01/1972), nel 2041-42 a 69 anni e 1 mese (30/11/1972 e 30/11/1973), nel 2043-44 a 69,3 (30/09/1974 e 30/09/1975), nel 2045-46 a 69,5 (31/07/1976 e 31/07/1977), nel 2047-48 a 69,7 (31/05/1978 e 31/05/1979) e, infine, nel 2049-50 a 69 anni e 9 mesi (31/03/1980 e 31/03/1981).