Torniamo ad occuparci di contribuzione nella gestione separata dell'Inps raccogliendo in esclusiva per Blasting News alcuni commenti di Orietta Armiliato, cofondatrice del Comitato Opzione Donna,in merito alla materia. "Molte sono le donne che, rimaste senza lavoro in età avanzata, hanno accettato lavori parasubordinati sottoscrivendo contratti a progetto e, conseguentemente, versato contributi nella cd gestione separata" sottolinea l'esponente del Comitato. "Questa forma di contratto rientrava, insieme ad altre, in quello che era stato definito lavoro flessibile e che fu sponsorizzato da più parti come un innovativo sistema vantaggioso sia per i committenti sia per i collaboratori".
Purtroppo il riscontro effettivo, dal punto di vista previdenziale, resta preoccupante: "oggi di "innovativo" e "flessibile" è rimasto solo il fatto di non poter sommare questa contribuzione con quella maturata nella gestione obbligatoria ordinaria (Ago), qualora si scegliesse di avvalersi dell'istituto Opzione Donna e, questo, anche volendo ricongiungere accollandosene l'eventuale costo". Un nodo sul quale il Comitato Opzione Donna chiede di intervenire, sostenendo le proposte correttive giunte in tal senso dalla Commissione lavoro della Camera.
Pensioni e contributi in gestione separata: il Comitato confida nella risoluzione dell'On Gnecchi
Stante la situazione, le richieste del Comitato riguardano la possibilità di poter fruire dei contributi versati nella gestione separata dell'Inps al fine di maturare il diritto alla quiescenza con Opzione donna."Come sappiamo, optare per OD contempla l'accettazione del calcolo con il sistema contributivo, dunque è davvero inaccettabile e privo di senso logico il fatto di non poter sommare le due contribuzioni" prosegue Orietta Armiliato.
Per questo motivo, "come Comitato Opzione Donna, abbiamo deciso di sostenere questa ulteriore vertenza, ritenendo doveroso lavorare sul tema affinché questa iniquità sia sanata: siamo confidenti nella risoluzione appena presentata alla Camera dalla Commissione Lavoro, a prima firma dell'On. Maria Luisa Gnecchi".
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