Sul numero di oggi, lunedì 22 febbraio, del quotidiano 'Il Messaggero' viene pubblicato un articolo dove viene citata una ricerca americana, secondo la quale Internet renderebbe gli studenti incapaci di concentrarsi e di studiare: è vero, i ragazzi italiani usano molto il Web, anche per la Scuola, ma spesso le ricerche si limitano ad un semplice 'copia e incolla', senza che il loro cervello possa fare uno sforzo concreto per ciò che riguarda l'apprendimento.

Così, la fase riguardante lo studio dello studente si limita ad un click o poco più: secondo gli esperti, i ragazzi non possono coltivare la loro capacità di analisi e neppure la memoria.

Il grosso problema, soprattutto, è che non si studiano le fonti, perchè i ragazzi si affidano a fonti già elaborate senza preoccuparsi di controllare quelle informazioni.

Gli studenti e l'uso di Internet: la scuola deve aiutare i ragazzi a ragionare

Il Messaggero ha intervistato Giacomo Stella, docente universitario e autore del libro 'Tutta un'altra scuola! Quella di oggi ha i giorni contati'. Secondo Stella, la scuola deve uniformarsi all'evolversi dei tempi. Oggi ci sono Wikipedia e Google e l'accesso alle informazioni è completamente cambiato: se prima la scuola aveva il compito di trasmettere informazioni agli studenti, oggi deve soprattutto aiutarli ad organizzarle e a trasformarle in conoscenza.

Stella ritiene, invece, che la scuola di oggi sia basata sul nozionismo: si ritiene che il computer possa danneggiare l'apprendimento ma se ciò si dimostra vero, continua lo scrittore, è perchè gli insegnanti non sanno proporre un uso intelligente del PC. Le informazioni che lo studente assimila attraverso la Rete sono disordinate (conoscenza irrelata): vanno trasformate in conoscenza correlata.

Scuola, Giacomo Stella: la maggioranza dei docenti e dei presidi non conosce l'informatica

Giacomo Stella non risparmia le critiche ai docenti italiani, visto che parla di 'stragrande maggioranza' di insegnanti e di dirigenti scolastici che non conosce l'informatica. Bisogna formare i docenti: non è vero, secondo Stella, che il PC faccia scomparire le abilità dello studente, semmai le può trasformare.

Del resto, conclude lo scrittore, gli insegnanti usano la tecnologia fuori dalle aule scolastiche e allora perchè negarla ai ragazzi? La Rete è memoria, i docenti devono insegnare ai ragazzi a ragionare, trasformando quelle informazioni in conoscenza.