Inun'Italia sempre più attanagliata dalla crisi economica interessante è il fenomeno delle imprese aperte da cittadini nati al di fuori della Comunità Economica Europea, un fenomeno che sembra non conoscere crisi, visto il numero sempre crescente di piccole imprese individuali facenti capo a cittadini extra-UE: ammontano ormai ad oltre 350milale imprese create e gestite da cittadini extracomunitari, pari ad oltre il 10 per cento del totale con un saldo positivo di circa 100milanuove imprese negli ultimi cinque anni.

Circa 23milaimprese in più solo nell'ultimo anno

Il dato assume particolare significato se contrapposto al saldo complessivo delle imprese individuali che lo scorso anno è stato negativo (- 0,1%), come a dire che le piccole imprese straniere e soprattutto gli immigrati extracomunitari stanno dimostrando una maggiore capacità di fronteggiare la crisi e le difficoltà rispetto ai piccoli imprenditori Italiani.

La presenza di piccoli imprenditori extra-UE è particolarmente significativa nel settore artigiano con 120.167 imprese pari a circa un terzo di tutte le micro aziende di immigrati, con forti specializzazioni in settori economici quali i servizi alle imprese (dove il 23% è extra-UE), il commercio (16,4%) e le costruzioni (15,2%).

Territorialmente ai primi posti troviamo Regioni come Toscana, Lombardia, Liguria e Lazio tutte con oltre il 15 per cento del totale imprese individuali riconducibili ad immigrati extra-UE.Capitale virtuale dell'imprenditoria immigrata si conferma la provincia di Prato dove si registrano 6.994 di imprese individuali con passaporto extra-UE pari al 40,9 per cento del totale.

Le ragioni di tale fenomeno si spiegano anche in relazione con la cosiddetta qualità dei flussi migratori, dove stando alle statistiche UE si evidenzia sempre più una netta demarcazione tra Nord Europa, paesi scandinavi in testa, capaci di attrarre una migrazione maggiormente qualificata (laureati ecc.) ed il cosiddetto Sud Europa Italia, Spagna, Portogallo e Grecia che attraggono maggiormente un'immigrazione meno scolarizzata che va ad alimentare il mercato delle piccole imprese artigianali e commerciali create dagli stessi immigrati. Chiaramente la creazione di piccole imprese da parte degli immigrati ne favorisce una maggiore integrazione nel tessuto sociale Italiano.