Dopo i numeri incoraggianti arrivati dall'Istat dal punto di vista del PIL nazionale, che ha presentato una leggera crescita dello 0,8% nel 2015, dati allarmanti arrivano, purtroppo, dal lavoro giovanile,in particolare nel Sud della nostra penisola. Infatti sono proprio i giovani meridionali, quella fascia sociale, che sente maggiormente il peso della crisi economica.

Il forte tasso di disoccupazione, spesso e volentieri, costringe i ragazzi 'made in Sud Italia' ad emigrare in cerca di nuove speranze. La meta preferita dei giovani del sud, per emigrare dall'Italia, è l'estero.

Sarà la curiosità di conoscere nuovi posti, ma è proprio la terra straniera quella più ambita, da circa 100 mila ragazzi l'anno, per intraprendere una vita lavorativa.

I paesi più gettonati per la svolta di vita dei giovani sono: Inghilterra, Spagna, Germania e Paesi Bassi. 'Nel 2015 settemila posti di lavoro in meno, rispetto all'anno precedente per i giovani della fascia d'età fra i 15 e i 24 anni'. Ad annunciare a la 'Repubblica' questo dato allarmante è Vincenzo Silvestri, vicepresidente nazionale dei consulenti del lavoro.

I giovani disoccupati in Italia sono circa due milioni e in costante aumento

Sono proprio i ragazzi del meridione d'Italia, secondo le analisi dei consulenti del lavoro, i protagonisti di questo pauroso aumento del tasso di disoccupazione giovanile.

In particolare i ragazzi tra i 14 e i 24 anni, provenienti dalla Calabria, che secondo la statistica risulta essere la regione per reddito pro capite, più povera d'Italia. Molto spesso, la gravità di questo tasso migratorio verso l''estero, comporta la cosidetta 'fuga di cervelli'.

Dopo questi dati si è pensato di stanziare fondi per il progetto 'Garanzia giovani'

Infatti, i giovani 'Neet' (di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non cercano lavoro) sono censiti e tutelati da questo progetto ministeriale. Secondo i dati che provengono proprio dal ministero del Lavoro, alla piattaforma di 'Garanzia giovani' si sono registrati più di 862mila ragazzi. Di queste 862mila adesioni, più della metà provengono dal Sud, in particolare da Sicilia e Calabria.