Dio salvi la Regina, ma anche le Pensioni dei contribuenti. Da oggi potrebbe essere questo il nuovo motto dei cittadini britannici, dopo che il Governo del Premier Cameron ha messo sotto la lente d'ingrandimento i conti della previdenza inglese. Purtroppo, lo scenario che si prospetta appare tutt'altro che tranquillizzante, visto che il modello del welfare inglese potrebbe presto varare una stretta sulle regoledi uscita dal lavoro,aumentando l'età minima per la data di pensionamento fino ai 75 anni di età. Ma non è tutto, perché per alcune tipologie di lavoratori l'asticella potrebbe crescereaddirittura oltre gli 80 anni, se si desidererà maturareun assegno sufficiente per potersi garantire la sussistenza.

È questo lo scenario choc che potrebbe presentarsi presto ai sudditi della corona inglese, un vero e proprio capovolgimento di paradigma se si considera che l'ultima riforma previdenziale consenteagli attuali lavoratori di poter ritirare tutto il proprio montante previdenziale accumulato una volta raggiunti i 55 anni di età. Unica consolazione, le regole future riguarderanno solo i pensionati di domani e non i pensionandi di oggi.

Riforma pensioni, si lavorerà anche in età avanzata?

Stante la situazione, resta comunque l'allarme per le giovani generazioni, che sembrano destinate a dover "lavorare fino alla morte", come intitola il Daily Mirror. Ricordiamo che per queste fasce di lavoratori il limite attuale è già fissato attorno ai 67 anni a partire dal 2028, mentre l'assegno verrà erogato secondo il principio del sistema contributivo.

Il meccanismo imporrà di fatto ai cittadini britannici di integrare il proprio piano previdenziale con un pilastro privato, in virtù del ridotto importo di contribuzione e quindi delle future pensioni. Tanto che trai i ricercatori indipendenti c'è chi parla addirittura della "morte delle pensioni", un sostegno di welfare che sembra diventare sempre più un miraggio del secolo passato.

Tutto ciòmentre i contributi versati nelle casse private presentano rischi potenziali maggiori rispetto alle pensioni pubbliche, visto che sono soggette all'andamento dei mercati mondiali.

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