Mentre a Montecitorio prende il via l'esame del ddl delega con le misure di contrasto alla povertà che prevede anche un riordino di alcune norme legate all'assistenza e alla previdenza (tra cui il possibile taglio degli assegni di reversibilità nonostante le smentite del governo), torna a farsi sentire oggi sulla riforma Pensioni la voce dei sindacati che auspicano modifiche alla legge Fornero per l'inserimento di nuovi meccanismi di flessibilità che possano consentire a tutti i lavoratori di accedere alla pensione anticipata a 62 anni senza drastiche penalizzazioni.

Assistenza e previdenza, al vaglio della Camera il ddl delega anti-povertà

"Per avere una crescita più sostenuta del Pil - ha detto il segretario generale della Cisl - bisogna riprendere a parlare di investimenti ed affrontare concretamente - ha sottolineato Annamaria Furlan - il tema fiscale e la riforma, non più rinviabile, della legge Fornero". I sindacati, che sulla riforma pensioni hanno presentato al Governo Renzi una piattaforma unitaria, chiedono in particolare nuove formule di prepensionamento per tutti a partire dai 62 anni e la formula del pensionamento con Quota 41 per i lavoratori precoci. Ma anche maggiori tutele per i lavoratori impegnati in lavori usuranti. Proposte e soluzioni contenute peraltro nei diversi ddl sulla flessibilità in uscita abbinati al ddl 857 di Damiano al vaglio della commissione Lavoro della Camera dei Deputati dove domani si riunirà il comitato ristretto per l'esame dei disegni di legge per la riduzione delle pensioni d'oro.

Il leader della Cisl: stipendi e pensioni più pesanti per stimolare i consumi

"Occorre un cambiamento radicale di politica economica dell'Italia e dell'Europa - ha detto oggi il leader della Cisl intervenendo durante il programma Coffee Break su La 7 - con una rivisitazione del Fiscal compact che ha fatto il suo tempo ed in questo momento è dannoso".

Oltre a nuove forme di flessibilità per l'uscita anticipata del lavoro servono, secondo i sindacati, assegni previdenziali più pesanti per stimolare i consumi. In questo senso si è espresso nei giorni scorsi anche il premier Matteo Renzi (Pd) dicendo che l'aumento delle pensioni minime, su cui in questi mesi si sono battuti Beppe Grillo (M5s) e Silvio Berlusconi (Fi), è tra le priorità dell'esecutivo.

"Per aiutare i consumi a ripartire - ha affermato Annamaria Furlan - occorrono buste paga e pensioni più pesanti. Fondamentale - ha aggiunto il segretario generale della Cisl ai microfoni de La 7 - sarebbe poi una seria lotta all'evasione fiscale".