Il governo parla nuovi rinvii della riforma Pensioni proprio mentre i sindacati si preparano alla mobilitazione unitaria del 2 aprile prossimo per sollecitare modifiche alla legge Fornero. Ad intervenire oggi nel giorno di Pasquetta sulla riforma pensioni è il vice ministro dell'Economia e delle Finanze Enrico Morando.

Il viceministro dell'Economia sulle pensioni: al momento nessun elemento nuovo

"Per il momento - ha detto parlando della questione previdenziale - non ci sono elementi nuovi. Può essere che, come ci siamo impegnati a fare - ha aggiunto l'esponente del Governo Renzi - qualcosa accada più avanti nei prossimi mesi.

Ma ad oggi - ha spiegato Morando - non ci sono novità". Così, invece, si è espresso il vice ministro e parlamentare del Partito democratico sulla finanza pubblica: "Non c'è bisogno - ha detto ad Affaritaliani.it - di manovre correttive. C'è bisogno invece - ha proseguito il vice ministro del Mef - di seguire con grande attenzione l'evoluzione della situazione economica e quindi anche dei conti pubblici perché - ha aggiunto Morando (Pd) - siamo in una situazione dove gli elementi di instabilità e quindi di incertezza - ha sottolineato l'esponente dell'esecutivo - si vengono accentuando".

Flessibilità in uscita per la pensione anticipata: Cgil, Cisl e Uil in piazza il 2 aprile

Di diverso avviso, sulla riforma pensioni, è certamente la minoranza del Pd con in testa il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, più in sintonia con i sindacati rispetto alle proposte di flessibilità in uscita per la pensione anticipata ma alla continua ricerca di una mediazione, con una formula d'accesso ai prepensionamenti che in qualche maniera possa accontentare tutti: lavoratori, sindacati, imprese, governo e soprattutto nel rispetto dei conti pubblici.

Una partita non facile che preoccupa non poco il premier Matteo Renzi che nei giorni scorsi ha parlato di riforma pensioni in un colloquio privato con il presidente dell'Inps Tito Boeri, "confronto" che però non sembra aver sbrogliato la matassa sulla questione previdenziale mentre i sindacati sono sul piede di guerra e il 2 aprile danno il via alla mobilitazione unitaria.