Tiene ancora banco il capitolo della riforma Pensioni. Ad oggi le novità riprendono lo studio della Uil in relazione all'ipotesi del taglio dei contributi. Numeri, quelli esposti dal sindacato, che non faranno di certo piacere ai lavoratori italiani, quelli che, secondo lo studio, saranno i più danneggiati in futuro. Nei giorni scorsi intanto è iniziato l'iter della delega del Governo sul contrasto alla povertà. Cesare Damiano ha ribadito la necessità di separare assistenza e previdenza, in riferimento al caso del taglio delle pensioni di reversibilità.

'Assegni previdenziali più magri in futuro'

Lo studio della Uil, coordinato da Domenico Proietti, segretario confederale, porta alla luce uno scenario shock per i futuri pensionati italiani. Qualora diventasse realtà l'ipotesi del taglio dei contributi, gli assegni previdenziali si alleggerirebbero, a fine mesi, di 298 euro. A fine anno la perdita per il pensionato sarebbe nell'ordine di 3874 euro. Il sindacato denuncia l'ulteriore penalizzazione che i giovani sarebbero costretti a subire, portando come soluzione l'estensione, da parte del governo, del bonus da 80 euro anche ai lavoratori e ai pensionati. La categoria maggiormente più colpita sarebbe quella dei lavoratori precoci, ovvero coloro che possono andare in pensione, quest'anno, dopo aver maturato 42 anni e 10 mesi di contributi: per loro si avrebbe un taglio dell'assegno, su base mensile, di 412 euro mensili, per un totale annuo di 5356 euro.

L'altro fronte

Nel frattempo rimane ancora vivo l'interesse sulle pensioni di reversibilità. Alla luce delle ultime dichiarazioni di Cesare Damiano, che ha riportato gli intenti di Anna Giacobbe e Ileana Piazzoni (Partito democratico), relatrici del provvedimento, per tirare un sospiro di sollievo dovranno trascorrere circa due mesi, il tempo materiale quantificato dal presidente della commissione Lavoro alla Camera per completare le audizioni e il dibattito sulla delega del Governo sulla povertà che tanto ha fatto discutere nelle settimane passate.

L'ex ministro del Lavoro ha ribadito come sia fondamentale, per evitare qualsiasi fraintendimento da parte del cittadino, e non solo, la cancellazione della parte di testo che fa riferimento al tema previdenziale. Soltanto così, spiega l'esponente dem, si allontanerebbe definitivamente quello che è sempre stato dipinto dall'esecutivo come un falso problema. Infine, a conclusione del suo intervento, Damiano ha ricordato le parole di Renzi, che ha confermato come non sia intenzione del governo mettere mano agli assegni di reversibilità.