L'ammissione con riserva dei docenti privi di abilitazione al prossimo concorso a cattedra è uno degli argomenti più discussi negli ultimi giorni, anche alla luce del decreto monocratico N. 1463/2016 del Tar del Lazio attraverso il quale, il 29 marzo scorso, si sono aperte le porte del concorso ad una ricorrente non abilitata.

Ultime news scuola, martedì 5 aprile 2016: ricorso docenti non abilitati per partecipare al concorso

Quali scenari si prospettano in vista della prova scritta? Innanzitutto, non si tratta di una novità, quella relativa all'ammissione con riserva: si tratta, infatti, di una misura cautelare provvisoria, spesso usata a favore di ricorrenti, ma non per questo è il caso di cantar vittoria.

Anzi, le possibilità di raggiungere il suddetto obiettivo, per la verità, non sono molte.

Inoltre, non si può sperare nell'annullamento del concorso per il semplice fatto che i docenti non abilitati siano stati esclusi da esso: questo perchè tale preclusione è espressamente indicata al comma 110 dell'articolo 1 della legge 107. I ricorrenti, in pratica, hanno sollevato la questione riguardante l'incostituzionalità della suddetta norma, ragion per cui dovrà essere la Corte Costituzionale a doversi pronunciare in merito.

Docenti non abilitati preclusi alla partecipazione al concorso sulla base del principio del merito

Come ben spiegato dal quotidiano economico 'Italia Oggi', sono tre, infatti, i passaggi attraverso i quali arrivare all'obiettivo della partecipazione al concorso, anche da parte degli insegnanti non abilitati.

Il primo, come già citato in precedenza, sarebbe quello di sollevare la questione dell'incostituzionalità del comma 110; in secondo luogo, il Tar dovrebbe dichiarare tale questione come non manifestamente infondata, rimettendo la decisione finale alla competenza della Corte Costituzionale. Il terzo passo, quello più arduo, è quello riguardante il giudizio della Consulta, quello che dovrebbe sancire l'incostituzionalità del principio di non ammissione al concorso per i non abilitati: tenendo presente che la legge 107 si basa sul principio del merito (spettante in primis ai docenti più titolati) non è poi così scontato che la Corte Costituzionale si possa pronunciare a favore di tutti quegli insegnanti, privi dell'abilitazione, che sono stati esclusi dal concorso.

Il ministro Stefania Giannini ha ostentato sicurezza proprio in base a questa serie di fattori: 'Siamo tranquilli' ha detto il numero uno del Miur pochi giorni 'quella del Tar è solo una misura cautelare che non entra nel merito. Ci opporremo nelle sedi opportune, qualora fosse necessario'.