Non si fermano le polemiche sul nuovo concorso della Scuola. Dopo le critiche dei giorni scorsi sui possibili brogli e sulla poca attinenza delle otto domande rispetto alle indicazioni date arriva anche un altra tegola sul Miur. Il Consiglio di Stato ha di fatto accolto i ricorsi di tre candidati sulla loro ammissione alle prove. La richiesta era da prima stata rigettata dal Tar, ma in appello la vicenda si è ribaltata ammettendo i tre con riserva. Tale evento potrebbe cosi aprire nuovi scenari anche per gli altri ricorrenti. Gli avvocati dell'Anief fanno sapere che la platea degli interessati potrebbe allargarsi di molto e che i 24.000 esclusi al concorso potrebbero essere riammessi.

Il Miur, dal canto suo, fa sapere che dal loro punto di vista il Concorso della scuola è stato regolare. Non sono mancate nemmeno lestoccate ai ricorrenti. Questi ultimi infatti, se vorranno accedere alle prove dovranno passare prima dal Tar. Per quanto riguarda la sentenza il Miur fa sapere con un virgolettato che "questa imposizione è scorretta perché si pone in netto contrasto con le norme contenute nella Buona Scuola che prevedono un titolo abilitante per accedere alle cattedre".

Gli scenari futuri in attesa della decisione finale

Visti i tempi della giustizia amministrativa le ipotesi percorribili sono due. La prima è quella dell'arrivo della sospensiva che porterà allo svolgimento immediato del concorso.

La seconda opzione invece èquella di creare delle sedute dedicate agli esclusi che si terranno non prima di due mesi. Èassai probabile che il Miur però intervenga prima per evitare l'invalidazione del concorso che porterebbe con sè anche grossi danni economici per via dei risarcimenti danni.

Le proteste del sindacato e la minaccia di sciopero generale

I sindacati non sono rimasti ad osservare la vicenda sul concorso scuola e fanno sapere che il 23 maggio verrà proclamato lo sciopero generale a cui parteciperanno tutte le sigle sindacali. Alla manifestazione parteciperanno, fa sapere la Camusso, oltre ai docenti anche i dirigenti e gli Ata. Il Governo, dal canto suo, fa sapere che trova surreale chiamare uno Sciopero Generale di fronte a ben 63.000 assunzioni.