Le notizie che arrivano dall’ISTAT riguardanti il tasso di disoccupazione nel nostro Paese non sono né buone né cattive. Come nel mese precedente, si è registrata una variazione minima: il tasso generale di disoccupazione è aumentato lievemente (passando dall’11,6 all’11,7%), mentre quello relativo ai giovani (dai 15 ai 24 anni) ha registrato un miglioramento quasi impercettibile: da 39,2 a 39,1%. Insomma, la situazione lavorativa nel nostro Paese, a febbraio, è rimasta praticamente uguale a quella del mese di gennaio.

L'analisi dei dati

La disoccupazione generale, secondo i dati provvisori dell’ISTAT, è adesso all’11,7%.

Su base mensile, come detto, si registra una variazione negativa; mentre su base annua il miglioramento è in positivo. A febbraio 2015 i disoccupati in Italia rappresentavano il 12,2%: dato in calo di 0,5 punti percentuali 12 mesi dopo. Sempre stando a quanto raccolto dall’Istituto Nazionale delle Statistiche, a febbraio i disoccupati sono aumentati di 7.000 unità. Per quanto riguarda i giovani disoccupati, c’è stato un miglioramento dello 0,1% rispetto al mese precedente. Questo dato ha coinciso anche con l’aumento dei giovani occupati (+0,2%) e con la diminuzione di quelli inattivi (-0,3 punti percentuali).

Un altro dato, negativo, che arriva dai dati del mese di febbraio è quello generale riguardante gli occupati: c’è stato infatti un calo di 97 mila unità (0,4%).

Un dato in controtendenza rispetto a gennaio, mese nel quale si era registrata una decisa crescita degli occupati (+0,7%). L’ISTAT fa sapere che: “La crescita di gennaio è presumibilmente associata agli incentivi introdotti dalla Legge di Stabilità”. Incentivi che sono venuti a mancare a febbraio e che hanno fatto sì che gli occupati diminuissero rispetto al mese precedente.

Sul medio periodo, comunque, la tendenza è positiva: su base annua ci sono 136 mila disoccupati in meno e 96 mila occupati in più. Anche la disoccupazione giovanile, seppur ancora elevata, è calata di 2,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Il lavoro dipendente nel nostro Paese si sta pian piano stabilizzando, è una conseguenza delle scelte compiute per rendere il contratto a tempo indeterminato più conveniente”.