Giornata intensa, quella di ieri, sul tema della riforma Pensioni. Ad animare il dibattito l'intervista rilasciata a Il Messaggero dal sottosegretario alla presidenza del consiglio, Stefano Nannicini, che ha annunciato tre diverse formule per la pensione anticipata e la risoluzione di maggioranza al Def 2016, varata sia alla Camera che al Senato, che impegna il Governo Renzi a introdurre nuovi meccanismi per la flessibilità in uscita dal lavoro.

Pensioni, il Governo Renzi al lavoro per l'uscita anticipata: 3 opzioni per la flessibilità

Se in alcuni ambienti politici le novità annunciate da Nannicini e la risoluzione di maggioranza al Documento di economia e finanza rappresentano dei passi avanti, negli ambienti sindacali le tre soluzioni di flessibilità per l'uscita anticipata dal lavoro non sembrano convincere più di tanto.

"E' un modo in cui il Governo - ha commentato il leader ella Cgil - scarica il problema dopo aver tante volte annunciato - ha sottolineato Susanna Camusso a margine di un incontro ad Ancona - che avrebbe affrontato il tema della flessibilità". Anche il leader della Fiom Maurizio Landini è per niente entusiasta. "Non facciamoci - ha detto ieri nel corso di un convegno a Bologna - prendere per il c..., la dico proprio secca". Landini contesta in particolar modo l'ipotesi del prestito pensionistico e chiede una soluzione seria per i lavoratori precoci. "Trovo - ha detto il promotore della Coalizione sociale parlando del prestito previdenziale - sia una follia. Se uno per 40 anni o 41 ha versato dei contributi - ha aggiunto facendo riferimento ai lavoratori precoci - che prestito dovrebbe fare?".

I sindacati non condividono le proposte dell'esecutivo, ok invece dal Pd e della Lega Nord

Più ottimista, invece, il presidente della commissione Lavoro della Camera dei Deputati. "Consolida la scelta del Governo - ha detto Cesare Damiano commentando l'intervista rilasciata dal sottosegretario Nannicini a Il Messaggero - sul tema della flessibilità delle pensioni.

Si tratta - ha aggiunto - di una vittoria. Adesso - ha sottolineato il parlamentare della minoranza dem primo firmatario di diversi ddl per la riforma pensioni - è necessario aprire il confronto tra le proposte in campo". Damiano ricorda in particolar modo quanto prevede il ddl 857, ovvero prepensionamento a 62 anni con penalità dell'8% e Quota 41 di contributi a prescindere dall'età per i lavoratori precoci.

Accolte con favore anche dalla Lega Nord di Matteo Salvini le novità in arrivo da Palazzo Chigi sulla riforma pensioni. "Il fatto che finalmente il governo abbia dato timidi spiragli di apertura alla revisione della legge Fornero - ha detto il deputato leghista Roberto Simonetti - rappresenta per la Lega un importante passo in avanti. Noi - ha sottolineato il capogruppo della Lega in commissione Lavoro a Montecitorio - non molleremo la presa fino a modifica legislativa realizzata".