Negli ultimi giorni è arrivata la tanto attesa proposta da parte del governo Renzi per una riforma delle Pensioni da inserire all'interno della legge di stabilità 2017: si tratta, in realtà, di indicazioni di massima, dal momento che non sono stati chiariti i particolari più importanti, come ad esempio le penalizzazioni che avranno coloro che intenderanno accedere al prestito pensionistico. Nel frattempo, giungono dati inquietanti sull'aspettativa di vita in Italia ed emerge che, per la prima volta da dieci anni a questa parte, essa diminuisce: semplificando al massimo, significa che in Italia si vive di meno a causa di una serie di fattori, tra cui l'invecchiamento della popolazione e, soprattutto, la mancanza di investimenti nella prevenzione delle malattie.

Insomma, si connettono sistema sanitario e mondo previdenziale: se si vive di meno, non sarebbe il caso di abbassare l'età pensionistica? La riforma pensioni Fornero prevede questa possibilità, ma soltanto in un caso particolare.

I dati Istat e Osservasalute: ultime novità oggi 30/04 riforma pensioni 2016

I dati da analizzare sono due: innanzitutto, l'Istat, agli inizi del mese di aprile, aveva raccontato come nel 2015 la speranza di vita degli italiani si fosse ridotta; in parole semplici, gli uomini vivono due mesi in meno rispetto a quanto avveniva precedentemente, mentre le donne tre. Si tratta di una notizia che va letta in connessione con i dati che provengono da Osservasalute e sempre relativi al 2015: l'aspettativa di vita calerebbe in Italia soprattutto perché mancano investimenti efficaci nella sanità pubblica e il dato è ancora più clamoroso dal momento che ci sarebbe un forte divario tra Nord e Sud del paese.

Proprio di recente, il governo Renzi ha messo in campo una stretta sulla Sanità: secondo Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore della Sanità, l'Italia è la Cenerentola del mondo per quanto riguarda la prevenzione e gli screening sui tumori non sono ancora iniziati; mentre il dato veramente inquietante sarebbe che in Campania e in Sicilia si vive circa 4 anni in meno rispetto a chi è nato e ha la 'fortuna' di vivere nelle Marche e nel Trentino.

La situazione, dunque, appare drammatica ed essendo questo il trend, il quotidiano ilGiornale si chiede se ciò non possa portare ad un abbassamento dell'età pensionabile e ad una vera riforma delle pensioni.

La legge Fornero e la riforma delle pensioni, novità oggi 30/04

Un paese occidentale in cui l'aspettativa di vita diminuisce non è assolutamente un buon segno: probabilmente, le politiche degli ultimi governi non hanno messo in campo misure adeguate dal punto di vista sanitario.

Dal punto di vista previdenziale, invece, la legge Fornero prevede che, all'abbassarsi dell'aspettativa di vita, calino anche i requisiti pensionistici: il problema è che ciò deve avvenire per almeno tre anni di seguito. Insomma, per sperare in una riforma pensioni che abbassi realmente i requisiti anagrafici bisognerebbe sperare che, per tre anni di seguito, nel nostro paese si abbia un calo dell'aspettativa di vita. Se ilGiornale saluta favorevolmente ma con amarezza questa possibilità, bisogna comunque sottolineare come non possa essere questa la soluzione: se anche si va in pensione prima, ma, contestualmente, si muore anche prima, il problema è soltanto spostato ma non di certo risolto.

Resta il fatto che un paese in cui, nonostante il progresso medico, si vive di meno e in cui se si nasce al Sud si muore quattro anni prima che se si nasce al Nord, è un paese che necessita di interventi maggiori nella spesa pubblica. Per aggiornamenti sui dibattiti sulla riforma pensioni e sulla questione dell'aspettativa di vita, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.