Governo Renzi in fermento sulla riforma Pensioni. Dalle ultime notizie che continuano ad arrivare da Palazzo Chigi e dal Mef sembra che debba essere davvero il 2016, come annunciato dal premier Matteo Renzi e auspicato da lavoratori e sindacati, l'anno della flessibilità in uscita sfumata l'anno scorso quando però si sono fatti passi avanti, almeno in parte, in merito alle questioni esodati e opzione donna.

Pensioni, nuovo intervento di Zanetti sulla flessibilità col prestito

Mentre il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano insiste sul ddl 857 per il prepensionamento a 62 anni e la soluzione quota 41 per i lavoratori precoci, tra le ipotesi che torna a farsi largo al ministero dell'Economia e delle Finanze quella del prestito previdenziale che in ogni caso non sarebbe ritenuta idonea dai sindacati a sciogliere i nodi legati alle troppe rigidità della legge Fornero.

"Un'opzione - ha detto il sottosegretario del Mef Enrico Zanetti parlando del prestito pensionistico - meritevole di essere approfondita". Zanetti, di Scelta civica, è tra i meno propensi a voler rottamare la legge Fornero che rappresenta una garanzia per la finanza pubblica e la Troika europea. "Un'ipotesi sicuramente migliore - ha spiegato il sottosegretario parlando della riforma pensioni all'Agi - di quelle che puntano a scaricare sul bilancio dello stato".

L'esponente del Governo Renzi non condivide la posizione dei sindacati

Altre forme di flessibilità per la pensione anticipata, secondo Zanetti, potrebbero avere "costi ingenti" per le casse dello Stato "che in questa fase è tutt'altro che scontato - ha sottolineato l'esponente dell'esecutivo - possano portare a misure concrete".

Il segretario nazionale di Scelta civica, il partito fondato da Mario Monti che insieme all'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero realizzò con il sostegno parlamentare delle larghe intese la riforma pensioni attualmente in vigore, non è d'accordo con la posizione manifestata dai sindacati che hanno detto no al prestito previdenziale.

"Trovo assurda - ha detto Zanetti - una chiusura a priori". Secondo il sottosegretario del Mef, invece, sarebbe "giusto - ha spiegato - rafforzare la previdenza complementare". Queste le ultime notizie sulla riforma pensioni che arrivano oggi (21 aprile) dal ministero dell'Economia e Finanza che tra calcoli e simulazioni sta cercando di far quadrare i conti per poter introdurre nuovi elementi di flessibilità nel sistema previdenziale.