Il confronto con i sindacati in merito alla riforma della previdenza e agli altri temi sociali si terrà il prossimo 24 maggio 2016, così come annunciato da una nota pubblicata sul sito del Ministero del Lavoro. La convocazione arriva dopo la presentazione dell'APE, un nuovo piano di apertura ai pensionamenti anticipati legati ad un meccanismo di prestito previdenziale. "Il Governo è disponibile ad ascoltare e a ragionare con i sindacati sui temi della previdenza" ha ricordatoil Ministro Giuliano Poletti nel pomeriggio di ieri, sottolineando che il confronto riguarderà anche alcune situazioni particolari, come quelle di chi ha svolto lavori usuranti o la questione delle ricongiunzioni onerose.

"Discuteremo nel merito le posizioni e vedremo cosa potremo fare concretamente" ha ribaditol'esponente dell'esecutivo, dal quale i sindacati si aspettano di conoscere quali sono i dettagli operativi della strategia studiatain meritoalla riforma della previdenza. Fino ad ora è infatti emerso solo un orientamento generale, derivato da alcune anticipazioni rilasciate ai media ed indirizzate a creare un meccanismo di anticipo in favore dei nati dal 1951 al '53.

Riforma pensioni, nel Governo c'è chi frena in meritoal provvedimento

Se da un lato l'apertura del Governo ad un incontro con le parti sociali si presenta come un segnale in controtendenza rispetto al recente passato, resta ancoral'impressione che sul tema della flessibilità previdenziale si prosegua in ordine sparso.

"Non credo proprio che ci siano delle novità" ha spiegato ad Affari Italiani il Vice Ministro dell'Economia Enrico Morando, specificando che l'apertura del dibattito potrebbe non tradursi necessariamente in un intervento. "In questo momento non è stata presa ancora nessuna decisione, si è aperto un confronto" perciò solo al termine di quest'ultimo si saprà quale provvedimento farà effettivamente parte della legge di stabilità 2017.

In merito al tema delle penalizzazioni e alla necessità di mantenere l'equilibrio nei conti, l'esponente del Mef ritiene di non ritenere possibile un "impatto zero", anche se sarà necessario perseguireun peso limitato in termini di finanza pubblica.

Pensioni flessibili: no ad operazioni troppo semplici

Stante la situazione, appare chiaro che per avere maggiori dettagli sulla flessibilità previdenziale bisognerà attendere l'inizio del mese di giugno; non solo perché a quel punto sarà avvenuta la riapertura del tavolo sindacale, ma anche per la prossima pubblicazione di uno studio da parte del Ministero delle Finanze, scadenzato proprio per la fine di maggio.

In quel documentosi potranno analizzare nero su bianco i numeri e le stime riguardanti il meccanismodell'Ape avanzato dal Governo. Da lì partirà poi un lavoro complesso, fatto di limature e di correzioni: "le operazioni troppo semplici rischiano di essere ingiuste" conclude il Ministro Poletti, ricordando che "qualsiasi soluzione sul tema deve essere sostenibile dal punto di vista sociale, quindi eventuali ritocchi dovranno risultare compatibili con una vita dignitosa e con il bilancio pubblico".

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